La penna degli Altri 26/06/2023 08:08
Dalla “benedizione” di Totti agli scudetti: il piccolo Mattia Almaviva sta diventando grande
Ventotto maggio 2017: i romanisti se la ricordano questa data. È la data dello “Speravo de morì prima”, quello striscione apparso all’Olimpico nel giorno in cui Francesco Totti si tolse per sempre la fascia da capitano stringendola al braccio di Mattia Almaviva, classe 2006, che in quel pomeriggio funesto per i cuori giallorossi aveva 11 anni ed era il capitano più giovane dentro la Roma. […] Un predestinato, con la benedizione Urbi et Orbi del capitano davanti ad uno stadio pieno non solo di persone ma anche di lacrime colme di nostalgia. Il ruolo è ben definito: attaccante che fa della duttilità e della tecnica i propri punti di forza, visto che sulla prima linea può coprire quasi tutti gli spazi. Da quel giorno i riflettori si sono accesi sulla sua carriera, che è passata anche attraverso la CT10 Management di Totti: un anno solo, dal 19 agosto del 2020: «Un giovane di grande prospettiva» annunciava Francesco. Le qualità per sfondare ci sono, non si possono nascondere. E chissà, magari quel gesto allora simbolico può essere un segno del destino: il 10 del futuro dentro casa. Poca pressione. […]
(Il Messaggero)