La penna degli Altri 06/05/2023 10:00
Roma, lo Scudetto delle prime volte
Sono passati sette giorni, eppure ancora c’è spazio per lo stupore. L’As Roma Women si allena, lavora, e poi si ferma. Ma davvero l’abbiamo fatto?, sembrano chiedersi. La Roma femminile ha vinto il primo scudetto della sua storia, lo ha fatto dominando la stagione zero della nuova era del professionismo per le donne, chiudendo con grande anticipo il primo campionato disegnato con la nuova formula della doppia poule. Tante prime volte tutte insieme, celebrate sabato scorso contro un’ottima Fiorentina al Tre Fontane, tana, culla e casa delle ragazze giallorosse.
Sei punti lasciati per strada in tutta la stagione e a un’unica avversaria, la Juventus, che proprio grazie ai due scontri diretti vinti aveva attutito l’effetto dei troppi pareggi. Fatta eccezione per la partita di Vinovo a metà settembre, persa uno a zero, la Roma ha sempre segnato almeno un gol, subendone in tutta l’annata appena 18. Ecco la consacrazione, quella del primo scontro diretto con la Juventus vinto in campionato dopo 9 tentativi falliti, lo scorso 22 aprile, che aldilà del definitivo allungo ha messo in testa alle giallorosse l’idea di aver finalmente chiuso il cerchio.
Per azzerare quella distanza c’è voluto un mix di programmazione, professionalità e partecipazione collettiva. A fare da dolce collante, Betty Bavagnoli, solido pilastro a garanzia di un progetto che dalla scrivania al campo non ha mai conosciuto brusche frenate. Ha scelto un allenatore che lei stessa aveva presentato, nel giugno del 2021, come un tecnico giovane ma già con le giuste ambizioni. L’alchimista si chiama Alessandro Spugna, che di Roma ha assorbito la magia senza mai perdere l’equilibrio, travolto ma mai stravolto anche quando l’asticella si è ulteriormente alzata, e a un campionato da provare a vincere si è affiancata una Champions da conquistare e poi giocare.
La meta è dunque partire, come mostra il progetto Roma, fin dalla scalinata di Piazza di Spagna, scesa con timore nel 2018 per presentarsi ai tifosi. Un progetto che delle ambizioni della Juve, partita prima e con numeri da schiacciasassi, aveva solo linee tratteggiate. Gli occhi della festa sono tutti sgranati e luccicanti, ma ogni storia porta con sé un orgoglio diverso. Quello di chi c’era quando tutto doveva ancora iniziare, capitan Bartoli, Greggi e Serturini. I tredici gol di Valentina Giacinti, bomber copertina di una Roma mai così prolifica. A Roma hanno vinto davvero tutte, la brasiliana Andressa ritrovata nel talento mai messo in discussione, l’austriaca Wenninger, fino alla gentile Minami.
Nessuna si è sottratta al sogno dell’impresa, ancor più prestigiosa perché il trono, per un quinquennio, era a tinte forti e bianconere. Proprio dal testa a testa tra la Roma americana dei Friedkin e la Juventus si ricomincerà, con le giallorosse che sognano il Triplete nazionale: Supercoppa, già in bacheca da novembre, campionato appena conquistato e ora la Coppa Italia. L'appuntamento con la storia è per il 4 giugno allo stadio Arechi di Salerno.
(Il Foglio)