La penna degli Altri 06/05/2023 11:23
Milano-Roma: è sfida totale
Lotito contro resto del mondo. Si può sintetizzare così, dal punto di vista dirigenziale, la sfida incrociata Milano-Roma. Quella della Lazio è l'unica proprietà italiana (oltre che la più longeva, dura dal 2004). Americane sono quelle di Milan e Roma, cinese dell'Inter. Sia proprietà sia presidenza a stelle e strisce per la Roma, guidata da dall' agosto 2020 da Dan Friedkin insieme con il figlio Ryan. Neofiti del calcio, con interessi variegati tra spettacolo e intrattenimento. Il cinese Steven Zhang è al timone dell'Inter dal 2016. È nel momento più alto della sua gestione perché neppure lo scudetto ha dato all'Inter la visibilità internazionale della semifinale Champions. Esserci in Champions pure l'anno prossimo è però fondamentale tanto per lui quanto per gli altri tre proprietari.
I due rivali milanesi di oggi sono stati forgiati a Formello ieri: Inzaghi e Pioli entrambi allenatori della Lazio, uno dopo l'altro. Chi, invece, non ha il minimo legame col presidente biancoceleste è José Mourinho, unico straniero della quaterna, imperatore nella Roma giallorossa ora in vena di polemiche: i due hanno ampiamente battibeccato. In generale, dal carattere ai moduli, poi, le differenze in panchina sono totali: se Sarri e Inzaghi sono talebani delle difese a 4 e 3, Pioli e Mou paiono più adatti a cambiare spartito.
La Roma corre verso lo stadio di Pietralata, martedì il voto del Consiglio comunale sul pubblico interesse (presentati 60 emendamenti). Il club dovrà far fronte a tutte le opere pubbliche connesse allo stadio e garantire la vivibilità del quadrante. La Lazio, invece, non ha progetti di un nuovo impianto. Il Milan sta lavorando a fari spenti sull'area di La Maura, vicino S. Siro, su cui ci sono ostacoli politici e ambientalisti. Anche l'Inter ha individuato un'area alternativa, al confine tra Assago e Rozzano. Si tratta di un piano B: l'Inter non ha ancora rinunciato all'idea di condividere S. Siro con il Milan.
L'Inter ha la squadra più forte? Probabile. Di sicuro, ha la rosa più pagata. Il suo monte ingaggi è a quota 132 milioni. Roma e Milan seguono con un totale stipendi di circa 90 milioni, bonus esclusi. Per la Roma al top ci sono Pellegrini e Wijnaldum con 5 milioni netti, poi Dybala e Abraham con 4,5 (entrambi con bonus che li possono portare a 6). Il meno pagato? Bove con 200 mila euro. L'obiettivo, anche in base al settlement agreement chiuso con l'Uefa, è comunque ridurre.
Milano è tornata stazione centrale. E no, qui i treni non c'entrano. C'entra la Champions League e una semifinale sotto forma di doppio derby, proprio come 20 anni fa. Una tra Milan e Inter volerà a Istanbul: basta questo per dipingere la risalita europea di Milano. Roma è tenuta in piedi dalla squadra di Mourinho. I giallorossi sono attesi dal Bayer Leverkusen, la terza semifinale europea giocata in tre anni, la quarta in sei considerando la Champions 2017-18.
Il derby Milano-Roma in salsa «glocal». Gli stranieri abbondano in ciascuna delle quattro squadre, ma non mancano i rappresentanti locali. In tal senso le due romane battono le milanesi. Nella Lazio i giocatori nati a Roma sono quattro (Cataldi, Cancellieri, Luca Pellegrini e Bertini) e ce n'è un quinto, Romagnoli, che è nato in provincia, ad Anzio. La Roma risponde con tre giocatori della capitale: Lorenzo Pellegrini, Bove e il giovane Faticanti. E un quarto, Zalewski, che è nato a Poli, nei pressi di Tivoli. Tutti e quattro sono tra l'altro cresciuti nella Roma. E nello stesso settore giovanile giallorosso hanno iniziato la carriera pure tre dei cinque laziali di casa (Cancellieri, Romagnoli e Luca Pellegrini). L'Inter ha un solo milanese, ma tanti lombardi. Il milanese è Dimarco.
La sostenibilità è la parola d'ordine per tutti: vietato spendere oltre misura e appesantire il monte-ingaggi dei club. Nell'estate 2022 il Milan ha evitato i parametri zero, che invece sono stati la base del mercato della Roma. L'Inter storicamente punta molto sugli esuberi delle grandi internazionali, target non così importante per altre grandi. Tutte, chi più chi meno, sono attente ai giovani.
(Gasport)