La penna degli Altri 20/04/2023 08:05

Roma, tutto in una notte. Olimpico, Dybala e voglia di coppa: il Feyenoord ora non fa paura

pellegrini e mourinho roma udinese

Bisogna vincere e, possibilmente, anche con due gol di scarto, per evitare la lotteria dei calci di rigore. E bisogna farlo in una notte che sarà ancora una volta speciale, con un Olimpico sold out per la 29a volta in questa stagione. E allora servirà tutto quello con cui Mourinho e la Roma sono in grado di riempire la partita: cuore, energia, intensità. Ma anche acume tattico. Molto dipenderà dall'eventuale utilizzo o meno di Dybala. Ma Mou, a prescindere, la partita se la giocherà pressando alto, per togliere fiato e idee al Feyenoord.

Nelle partite da dentro o fuori difficilmente Mourinho sbaglia, basti pensare che nelle 50 sfide da knock out che finora ha disputato in Europa ne ha vinte 38, perdendone solo 12. Anche se poi Mou sa bene che stasera per l'eventuale qualificazione peserà molto lo stadio. «Voglio 67mila giocatori in più, sono sicuro al 200% che l'Olimpico giocherà con noi. E sono sicuro anche della mia squadra: se vinceremo andremo avanti, altrimenti saremo stanchi e tristi, ma certi di aver dato tutto».

Da lunedì è praticamente recluso a Trigoria, con la mente fissa al Feyenoord. «Totale rispetto per gli olandesi, ma noi vogliamo vincere segnando due reti. Che poi arrivino all'inizio, alla fine o ai supplementari cambia poco». E se si dovesse andare ai rigori? Gli ultimi due Pellegrini e Cristante li hanno calciati sul palo. «Ma in generale siamo la squadra che ha preso più legni in Europa. E poi si dice che siamo una squadra difensiva...».

Se c'è un giocatore su cui sono concentrate le attese di tutti, quello è Paulo Dybala. L'argentino si è allenato sia martedì sia ieri. Questa mattina ci sarà il provino decisivo, per capire se potrà essere della partita o meno dopo l'affaticamento muscolare all'adduttore destro che lo ha costretto ad uscire nella partita di andata. «Non so se ce la farà - dice Mou -. Per me la questione è se può giocare o meno, perché se è in dubbio è un problema: se inizia rischi di sprecare un cambio dopo 10 minuti, se va in panchina, entra e si fa male magari non hai altri cambi da fare subito dopo». Domani il baricentro giallorosso sarà più alto del solito, con Paulo che giostrerà negli ultimi 25-30 metri per far male. Ma, soprattutto, averlo aumenterebbe anche le certezze, la consapevolezza e l'autostima della squadra.

Dal punto di vista tecnico gli olandesi non sono certo dei fenomeni. Anzi. Proprio per questo la squadra giallorossa adotterà la stessa tattica vista soprattutto nel secondo tempo di Rotterdam: andare a pressare alto gli uomini di Slot, che hanno dimostrato delle capacità di palleggio abbastanza modeste. Soprattutto Trauner e Hancko hanno evidenziato dei limiti che gli addetti al primo pressing potrebbero sfruttare per una riconquista "alta" del pallone. Tutto sarebbe molto più funzionale se il baricentro della mediana giallorossa accompagnasse l'azione degli incursori, impedendo così gli scarichi facili degli olandesi verso i loro centrocampisti che si abbassassero per aiutare a far uscire la palla in maniera pulita. Se il Feyenoord invece fosse in difficoltà dovrebbe affidarsi ai lanci lunghi, e a quel punto Smalling & Co. avrebbero vita facile.

Una delle armi decisive per la Roma potrebbe essere la più classica della stagione: le palle inattive. Anche in Europa League questa vocazione è stata confermata. Nell'andata di Rotterdam la sensazione è stata che ogni calcio da fermo a ridosso dell'area del Feyenoord fosse qualcosa di più di un pericolo potenziale. In questa chiave, avere saltatori come Smalling, Mancini, Ibanez, Cristante, Matic e il centravanti di turno, è una garanzia.

(Gasport)