La penna degli Altri 30/04/2023 08:47

Mourinho: "Ho mezza squadra. E qui a Roma non si è investito per la Champions"

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Il senso di sconforto che gli si legge sulla faccia, fa partorire una battuta niente male. «Nelle ragazze che hanno vinto lo scudetto c'è una centrale difensiva che ha giocato nel Bayern Monaco, magari adesso ci potrebbe dare una mano...». Si chiama Carina Wenninger, ma difficilmente potrebbe far tornare il sorriso a José Mourinho, che ha due spine nel cuore: la vittoria sfumata nel finale e un nugolo di infortunati da fare paura. «Il risultato è ingiusto - dice il portoghese - li considero due punti persi, ma sono orgoglioso della mia squadra. Solo noi potevamo giocare, in queste condizioni, una partita del genere contro il Milan».

A quel punto parte la geremiade sugli infortuni: «Kumbulla è il più grave di tutti (lesione legamento anteriore ginocchio destro, ndr) non lo vedrò più in campo, Karsdorp ha finito la stagione, Llorente ha finito la stagione, Smalling spero di riaverlo per un paio di partite, Belotti ha una costola incrinata (frattura alla cartilagine costale, ndr), Dybala non sarebbe potuto entrare neppure col Milan in vantaggio, a Bove è uscita la spalla, Wijnaldum è infortunato ma è il più vicino al rientro e Matic sarà squalificato contro il Monza». La lista è impressionante: «Pioli è simpatico, ma il Milan aveva due squadre, noi mezza. Non siamo una squadra ricca e con una rosa ricca. Ho un gruppo di ragazzi, che però sono straordinari».

Per Mourinho arrivare in sarebbe una impresa. «Sarebbe incredibile arrivare quarti. Ci sono squadre che giocano come vogliono e possono permettersi sistemi diversi. Se manca A, gioca B o C ed è uguale. Noi invece dobbiamo costruire con quello che abbiamo. Nel finale, se avessi avuto un difensore centrale, lo avrei messo»Considerata l'emergenza e il traguardo che pretende la società a questo punto parte uno sfogo. «La lotta è per quelli che hanno investito per la lotta , a noi non appartiene. Siamo lì perché i ragazzi fanno un lavoro incredibile, perché siamo bravi e lo sono anche io, anche se qualcuno dice di no. La nostra stagione è fantastica, ma arriviamo al momento in cui tutto si decide con queste enormi difficoltà».

L'allenatore portoghese ha la sensazione di doversela vedere anche con gli effetti collaterali della giustizia sportiva: «Quando parliamo di giustizia sportiva, dico che se prendessi un'altra , spero di poter andare lo stesso in panchina, perché mi devono due panchine. Non ci sono stato con il e la Lazio (perse entrambe, ndr), adesso invece è colpevole Serra (il quarto uomo che lo aveva fatto espellere contro la Cremonese, ma in realtà è stato solo deferito, ndr), però quelle due partite non si possono rigiocare di nuovo. La prima a meno 15 poi a più 15, non posso dirti se abbia influito o meno, ho sempre guardato la con quindici punti in più. Ma andiamo avanti».

Con i titoli di coda Mourinho si riprende la scena. «È difficile fare miracoli, però nessuna squadra poteva sopravvivere con questi problemi. L'importante è dare sempre tutto. Per questo la gente viene allo stadio».

(Gasport)