La penna degli Altri 07/04/2023 07:29
La Procura chiede gli atti: indagine lampo su Lotito. Più lunghi i tempi sulle operazioni dei Friedkin
LEGGO (F. BALZANI) - Perquisizioni, analisi su pc, chat e cellulari. E responsabilità ancora tutte da accertare. Le indagini della Procura dopo il terremoto plusvalenze su Roma, Lazio e Salernitana proseguono su binari e con velocità diverse. Il lavoro della Procura di Tivoli su biancocelesti e granata sarebbe in una fase avanzata rispetto a quello della Procura di Roma sui giallorossi che potrebbe andare per le lunghe e che riguarda soprattutto le operazioni della gestione Pallotta («Sono sempre state chiare», ha detto ieri l'ex presidente). La prima, infatti, sarebbe partita prima della chiusura dell'indagine Prisma della Procura di Torino mentre quella della Roma è "figlia" di del caos plusvalenze Juve, tanto da contenere l'operazione Spinazzola-Pellegrini analizzata ampiamente anche dai pm piemontesi. Un segnale in questo senso arriva anche dai reati contestati: emissioni di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni fraudolente con uso di fatture per operazioni insistenti e false comunicazioni sociali per la Lazio; false comunicazioni sociali e dichiarazioni fraudolente mediante falsa fatturazione per la Roma che però avrebbe presentato la fattibilità di tutte le operazioni a Consob e Covisoc nel momento dell'uscita dalla Borsa. Ora la prassi vuole che il procuratore Giuseppe Chiné (foto in alto) chieda i documenti dell'inchiesta, ma solo a indagine terminate. Cosa rischiano i due club romani? Al momento i sospetti non trovano riscontri effettivi e tutto potrebbe chiudersi con un'archiviazione per "insufficienza di prove" a meno che non emergano intercettazioni come nel caso Juve. Se si arrivasse a un processo e ci fossero elementi per chiedere una condanna, rischierebbero da una semplice "ammenda con diffida" alla penalizzazione in caso venisse tirata in ballo la "mancata lealtà". Da escludere l'estromissione del campionato. Il procuratore Chiné ha deciso intanto di "congelare" il fronte delle cosiddette partnership sospette evidenziate dalle carte dell'indagine "Prisma" di Torino. Il motivo è lampante: inutile procedere con l'istruttoria con il rischio che in sede penale si possa arrivare addirittura a un'archiviazione. Tempi medio-lunghi e fiato sospeso per le due tifoserie che ieri si sono divise tra chi pensa sia un modo per distogliere l'attenzione dal caso Juve e chi rimprovera i club. A tremare però adesso è anche il resto della serie A.