La penna degli Altri 27/04/2023 13:33

Il fiore che non appassisce

faticanti agostino di bartolomei coppa

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - È stata l’ultima cosa che ha toccato da romanista Agostino quella Coppa. Era quella dei grandi sì, ma era la Coppa Italia, vinta contro il Verona 26 giugno 1984, nemmeno un mese dopo quella notte la cui ombra nascondeva il sorriso spento di Ago mentre l’alzava. Con una mano. Più che il ricordo del Liverpool (che non lo avrebbe mai lasciato, che non ci avrebbe mai lasciato…) quella vittoriosa melanconia era perché se ne stava andando da Roma dopo una vita iniziata proprio con la Primavera. [...]

Anche Liedholm se ne andò dopo la finale di Coppa Italia del 1984 dalla Roma, ma il Barone ebbe modo di tornare sia (per un po’) come tecnico, sia come consulente. Agostino no. Agostino è tornato ieri. È tornato quando i ragazzini della Primavera gli hanno portato quella Coppa, proprio lì dove – comunque – ha scelto di andarsene, lì dove ha finito prima di giocare al calcio (in un giro di campo senza vaso di fiori da lanciare alla sua città) e dove ha finito di vivere. [...]

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