La penna degli Altri 07/04/2023 08:42

Il cartellino gonfiato e l'arresto per spaccio. La stella di Diaby si è spenta a 19 anni

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Dai campi di Trigoria all'arresto per spaccio. Dalla primavera della Roma allo scandalo delle plusvalenze gonfiate. La carriera di Aboudramane Diaby rischia di finire a 19 anni. Presto, ancor prima di iniziare. Perché la parabola del difensore classe 2003, nato e cresciuto in giallorosso e finito da ragazzino in un maxi-scambio al Verona nell'estate del 2021, appare sfortunatissima. Difficilmente reversibile. Venduto per 2,5 milioni soltanto un anno e mezzo fa, ora vale 25 mila euro. Un centesimo del prezzo su cui indaga la procura di Roma. La storia di Diaby è la chiara dimostrazione di come abbia funzionato il sistema su cui per anni si è retto il calciomercato italiano. (...) Aboudramane si è messo in luce nelle giovanili giallorosse a partire dal 2019. Fino ad arrivare nella Primavera allenata da Alberto , padre di Daniele. Buona corsa, decisione nei contrasti. Una carriera ovviamente tutta da costruire. (...) Un primo prestito lo porta al Verona, sempre nella primavera di un club di serie A. Il trasferimento diventa definitivo nel 2021: il valore del cartellino lievita fino a toccare quota 2,5 milioni di e-ro. Una stima che con il talento mostrato in campo c'entra poco. È l'inizio della fine. (...) Prestato dal Verona all'Imolese, in serie C, quest'anno Diaby ha messo insieme soltanto 135 minuti. Una partita in campionato (la sconfitta per 4-0 contro il Siena) e mezza con i giovani del club emiliano. Nulla di più. Fine dell'ennesima avventura e ritorno alla casa base. O meglio, a Roma. Non a Trigoria, ma in un'aula della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio: lo scorso 2 marzo Diaby è finito ai domiciliari. Fermato dalla polizia a bordo di un'auto in affitto, il calciatore aveva droga e contanti: 160 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina e 60 mila euro in banconote. Il 19enne era già stato pizzicato dalle forze dell'ordine nel 2022. Al secondo episodio, i giudici hanno deciso per l'arresto. (...)

(La Repubblica)