La penna degli Altri 13/04/2023 08:29

Gallaccio, il taxista che Mourinho ha invitato per un caffè: «lo, lui e il Chelsea, che ricordi»

mourinho serio allenamento

Se salite su taxi a Roma potreste avere la fortuna di essere accompagnati da un ragazzo dal fisico asciutto, con la barba e senza capelli, che si è allenato al fianco di John Terry, Jimmy Floyd Hasselbaink e Gianfranco Zola. Giocava nel Chelsea più dì vent'anni fa. Era considerato una promessa del calcio italiano tanto da essere adocchiato da Mourinho, che decise di convocarlo nel ritiro estivo insieme a Valerio Di Cesare, adesso capitano del Bari. «Mourinho mi aspetta per un caffè a Trigoria: prima o poi lo incontro. Lo prometto...», spiega Michele Gallaccio, 37 anni, attaccante del Valmon-tone che ha vissuto una sta-gione stratosferica vincendo il campionato di Promozione e segnando 23 gol. (...)

I dilettanti sono il suo professionismo...

«E' una parte importante della mia vita. Ho sempre cercato di portarmi dietro il bagaglio che mi sono creato giocando nei settori giovanili della Lazio e del Chelsea. Non sono arrivato in Serie A però le soddisfazioni me le sono tolte»

Il pallone le ha permesso di prendere la licenza del taxi?

«Solamente in parte»

Cosa non ha funzionato?

«Con la testa di adesso pro-babilmente non avrei commesso degli errori di valuta-zione. Durante la carriera ci sono stati tanti bivi: Ibiza o Isola Liri, ma anche Bisceglie o L'Aquila. Qualcosa è andato storto nel complesso»

L'incontro che le è rimasto più impresso?

«Con Mourinho. Mi convocò per il ritiro del Chelsea dopo la vittoria della scarpa d'oro nel vivaio. La prima riurione che fece ancora me la ricordo come se fosse ieri. Capii subito che era un vincente, un uomo carismatico. Insomma, ti faceva andare dalla sua parte veramente con poco. Sono contento che adesso alleni la Roma, anche se io sono di fede laziale»

L'ha rivisto di recente?

«Il mio fisioterapista lo conosce e gli ha parlato dì me. Si ricorda di Michele Gallaccio. Mi ha invitato a Trigoria per un caffè ma tra lavoro, famiglia e pallone ancora non sono riuscito a presentarmi all'appuntamento. Però prima o poi ci vado. E' una promessa»

(...)

(corsport)