La penna degli Altri 02/03/2023 12:09

Mourinho e l’arte del depistaggio: non è mai colpa sua

MOURINHO PINTO

GAZZETTA.IT (S. AGRESTI) - In questa stagione la Cremonese ha vinto, nei novanta minuti, tre partite su ventotto: l’8 agosto ha battuto la Ternana nei trentaduesimi di finale della Coppa Italia, e poi ha sconfitto due volte la Roma (gli altri due turni di Coppa li ha superati uno ai supplementari, con il Modena, e uno ai rigori, con il ). [...]

Per Mourinho, insomma, la batosta è pesante. Pesantissima. Eppure – avete notato? – anche stavolta si parla quasi esclusivamente di altro e poco, molto poco della partita. Cosa c’è di più interessante rispetto a una bella lite tra lo Special One e il quarto uomo?

Mourinho è un grande allenatore, lo racconta il suo palmares. Nella Roma è diventato anche un maestro di – diciamo così – depistaggi (ma forse lo è sempre stato). Crolla 6-1 contro il Bodo Glimt, una delle sconfitte più clamorose nella storia del club? I responsabili sono quattro o cinque ragazzi che lui stesso ha messo in campo: tutti a casa, non li vuole più vedere. Fatica a andare in ? Colpa della scarsa consistenza dell’organico, in fondo dove vuoi andare se hai solo Dybala e Matic, Pellegrini e Abraham, Cristante e Smalling, ora anche Spinazzola e Wijnaldum?

E se perde partite importanti, spesso è a causa dell’arbitro. C’è sempre un artefice del misfatto, e sempre diverso da lui. Anche questa è un’arte, del resto: confondere le idee, mischiare le carte, uscire da ogni situazione come vittima (dei giocatori, della società, degli arbitri) e mai come colpevole. [...]

Mourinho a Roma ha portato anche cose belle, ci mancherebbe. Ad esempio ha vinto la Conference, sfruttando le qualità dei giocatori che per mesi ha messo in discussione. Ma straordinario è soprattutto il clima che ha creato, o che ha contribuito a creare (ci sono anche grandi meriti da parte dei Friedkin), attorno al suo gruppo. Al punto che, quando giocano i giallorossi, l’Olimpico è sempre pieno. José dovrebbe però fare anche qualcos’altro, ad esempio dare un’identità e un gioco migliore alla squadra. Ed esaltare, anziché sminuire, il valore di calciatori per i quali i suoi datori di lavoro hanno speso e spendono molto denaro. Se poi Mou riuscisse anche a prendersi la responsabilità di qualche grave sconfitta, non sarebbe male. Ma questo forse è impossibile: perché una vittima deve diventare colpevole?

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