La penna degli Altri 31/03/2023 08:21

Mou chiede potere, ma per restare re deve autofinanziarsi

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Qual è la forza dell'accordo che lega la Roma e José Mourinho fino a giugno 2024? A sentire le voci ricorrenti: poca. Ogni giorno una squadra nuova: Paris Saint-Germain, Newcastle, Chelsea, Brasile o Portogallo. Ma l'unica vera offerta recapitata allo Special One, per altro rifiutata, è stata quella della Nazionale lusitanaUn contratto da 9 milioni di euro non è semplicissimo da trovare altrove. Mou non ha problemi di soldi e a Roma è trattato come un re dai tifosi. Anche questo ha la sua importanza.

Come sempre, però, il portoghese vuole avere voce in capitolo non solo in campo. Così chiede più poteri al Friedkin, mettendo sul piatto la Conference League vinta nella stagione scorsa, dopo 14 anni con «zeru tituli» in casa giallorossa, e una serie infinita di sold out all'Olimpico. Il brand Mourinho, insomma, è stato assolutamente adeguato alle aspettative. Anzi, le ha superate.

I risultati di questa stagione, però, sono contraddittori. La Roma è quinta, attualmente fuori dalla zona ; in Coppa Italia è stata eliminata dalla Cremonese; Mourinho ha perso contro Sarri tutti e due i derby.

Mou si è lamentato spesso della rosa ristretta: troppa la differenza tra i titolari e le riserve per fare davvero . Il portoghese fa notare che solo Celik (7 milioni) è stato «pagato» e il turco è peraltro finito presto in fondo alla classifica del gradimento. Dybala, Matic, Belotti e Wijnaldum, invece, sono arrivati a parametro zero. La Roma deve rispettare i parametri imposti dall'Uefa per il settlement del debito e, detto in soldoni, si può comprare solo attraverso le cessioni. I pezzi pregiati possono essere Abraham e Ibanez, ma andrebbero poi sostituiti.

Per investire di più bisogna qualificarsi per la prossima , arrivando tra le prime quattro in campionato oppure vincendo l'Europa League. Mourinho, insomma, deve diventare il finanziatore di se stesso.

La permanenza di Mourinho è una carta importante per trattenere a Roma pilastri come Dybala (ha una clausola) e Smalling (contratto in scadenza).

Ai Friedkin la decisione: dare più poteri a Mou, fare la rivoluzione accettando che se ne vada o chiedere che il contratto venga onorato fino all'ultimo giorno con l'attuale management.

L'unica certezza è che il portoghese tornerà in panchina, contro la Samp, dopo due giornate di finite con due sconfitte contro e Lazio.

(Corsera)