La penna degli Altri 03/02/2023 09:15
La retromarcia su Roma
"Posso lavorare di più. Quello che invece non posso fare sono i miracoli. lo non sono Merlino o Harry Porter." Ho ripreso una vecchia battuta di Mourinho per tentare di spiegare - non ho scritto giustificare - l'uscita della Roma dalla coppa Italia. (...) Il tecnico ha data spazio ai giovani Volpato e Tahirovic, al poco utilizzato Kumbulla e ha rilanciato Celik e Belotti. Per essere ancora più chiaro ribadisco che, giocando ogni tre giorni, la Roma ha alternative che abbassano notevolmente il livello: e dovendo per forza di cose ridurre i tempi di lavoro, proprio le alternative faticano a raggiungere una condizione fisica e mentale accettabile. Mercoledi sera tre usciti sfiniti dal Maradona - Pellegrini, Matic e Dybala - erano effettivamente a rischio: Mou è stato così obbligato a fare scelte apparentemente incomprensibili. (...) Mi spingo oltre, visto che la domanda che a Roma mi viene posta con più frequenza riguarda la permanenza di un altro anno di Mourinho. È necessaria una premessa. Questo, a grandi linee, lo scenario 23-24: è noto che per fare acquisti Tiago Pinto è obbligato in prima luogo a vendere. I pezzi appetibili sono soltanto due: Ibanez e Abraham. Wijnaldum (ancora fuori), Camara e Llorente sono presiti; Smalling, Belotti e El Shaarawy in scadenza; Dybala, se parte Mou, saluta la compagnia. En attendant rinforzi a costi compatibile con il settlement agreement, restano Rui Patricio, Svilar e Boer; Celik, Karsdorp Mancini, Kumbulla, Zalewski e Spinazzola; Bove, Tahirovic, Cristante, Matic, Pellegrini e Villar (rientro); Solbakken, Volpato, Shomurodov (rientro), Majchrzak e Perez (altro rientro). Con questi presupposti pensate sia possibile che Mourinho resti fino a giugno 24? Il progetto che lo sedusse era ben diverso: primo anno difficile, secondo di crescita e terzo vincente. La Roma, oltretutto è in una fase in cui Juve, Milan e Inter hanno problemi di vario genere, e soprattutto Jose e i 65mila che riempiono sistematicamente l'Olimpico meritano ben altro. (...)
(corsport - I. Zazzaroni)