La penna degli Altri 22/11/2022 10:05

Italia, Mancini: "Sono rimasto perché voglio una rivincita. Buone sensazioni sui giovani, crescono soprattutto se fanno la Champions"

Mancini

CORSERA - Dopo le amichevoli disputate con Albania e Austria, il ct dell'Italia Roberto Mancini torna a parlare della delusione per la mancata qualificazione degli azzurri al Mondiale in Qatar, in cui dedica un pensiero anche sui giovani citando anche Nicolò Zaniolo. Uno stralcio delle sue dichiarazioni al quotidiano sportivo:

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E invece il Mondiale per lei resta una maledizione: zero presenze da calciatore e zero da allenatore.
«Non credo alle maledizioni. Prima o poi cambierà. Vogliamo andare al prossimo, tra 4 anni e magari vincerlo».

È l’obiettivo che l’ha convinta a rimanere dopo aver fallito il traguardo?
«Sono rimasto perché voglio prendermi una rivincita, ma adesso non possiamo allungare così tanto lo sguardo. Il Mondiale del 2026 è troppo lontano. Pensiamo alle finali di Nations League che non vanno sottovalutate e alle qualificazioni all’Europeo 2024 in cui vogliamo difendere bene il titolo».

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Però sostiene che i campioni d’Europa dovrebbero essere ammessi di diritto.
«Non solo i campioni d’Europa, ma quelli di tutti i Continenti. Lo dico nell’interesse del calcio e dello stesso Mo diale. Così come dovrebbe essere certo di poter partecipare chi ha vinto l’edizione precedente: prima era così, adesso non più. Non sempre il calcio prende decisioni giuste per se stesso».

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Come nasce la nuova Italia?
«Ci sono tanti giovani e rispetto allo scorso ciclo servirà più tempo per metterla insieme e farne una squadra. Ma ho buone sensazioni».

Ha chiamato Zaniolo quando non aveva ancora esordito in serie A, ora ha scelto Pafundi che ha solo 16 anni...
«Se uno è bravo a quell’età può giocare in A. L’ho fatto io, lo può fare Pafundi che ha qualità enormi: certo, deve essere serio e non perdersi per strada».

Da Raspadori sino a Scamacca senza dimenticare Pinamonti e Pellegri, i giovani centravanti crescono. C’è luce dietro Immobile...
«I giovani crescono se giocano, ma soprattutto se vanno in squadre di vertice che fanno la . Perché così alzano l’asticella e imparano a non accontentarsi».

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52 giorni di sosta. Come ripartirà il campionato?
«Credo che la lunga pausa possa favorire chi insegue. Il Milan sta andando bene, la si è ripresa, ma io considero l’ molto forte, la rivale più pericolosa del . ha un grande vantaggio, meritato: la sua squadra gioca un calcio bello e vincente. Penso che il mese di gennaio sarà decisivo per tutte e ci aiuterà a capire molte cose».

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