La penna degli Altri 10/11/2022 10:05

IL PUNTO DEL GIOVEDÌ - GARLANDO: "Solita Roma dal gioco affannato" - ZAZZARONI: "Senza Dybala, Wijnaldum, Pellegrini e Spinazzola disonesto criticare il lavoro di Mou"

IL PUNTO DEL LUNEDI

Un pareggio che sa di beffa quello contro il per la Roma, che dovrà fare i conti anche con la questione Karsdorp: "Mourinho ha mandato in nomination uno dei suoi, l’uomo che ritiene responsabile della vittoria mancata. Non vorremmo essere nei suoi panni. Ma nemmeno in quelli di Mou: se la oggi vince, ne ha davanti sei", scrive Paolo Condò. "La classifica e il risultato di ieri sono verdetti giusti. Perché la Roma non può pensare di vincere tante partite giocando questo calcio, con questi interpreti", il commento di Alessandro Austini.

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


L. GARLANDO - LA GAZZETTA DELLO SPORT

(...) . A differenza dell’, Roma e Atalanta non sono riuscite invece a ripartire forte dopo le cadute con Lazio e e hanno sprecato l’occasione per accorciare sul Milan, che ha frenato a Cremona. All’85’ i giallorossi erano ancora in vantaggio grazie al gol del ritrovato Abraham, ma si sono fatti raggiungere da un bel guizzo di Pinamonti. Risultato onesto, la solita Roma dal gioco affannato aveva fatto poco per il meritarsi il bottino pieno, il ha tirato di più in porta (7-4), ma a 5’ dal 90’ era in vantaggio e si è fatta sfilare i 3 punti. Non solo. Mourinho, nel dopo-partita, ha agitato le acque, già mosse dopo il derby perso. Se nei giorni scorsi, Mou, che ha vezzi da Padreterno, aveva difeso la pecorella smarrita nel derby (Ibanez), stavolta ha denunciato un Giuda nel cenacolo giallorosso: «Un giocatore mi ha tradito». Gli indizi portano a l’aria a Trigoria. In due partite l’entusiasmo dell’ambiente si è caricato di elettricità negativa. Toccherà a Mou ritrasformare l’acqua in vino (...)



P. CONDO - LA REPUBBLICA

(...) La Roma ha trovato finalmente un gol di Abraham, ma non se l’è fatto bastare e Mourinho ha mandato in nomination uno dei suoi, l’uomo che ritiene responsabile della vittoria mancata. Non vorremmo essere nei suoi panni. Ma nemmeno in quelli di Mou: se la oggi vince, ne ha davanti sei.



A. AUSTINI - IL TEMPO

La Roma sorride per cinque minuti scarsi e poi torna triste. Il tempo che trascorre trail gol di Abraham e il pareggio del è l’unico momento di sollievo per i giallorossi, che a Reggio Emilia non riescono a rialzarsi dopo il derby perso e stasera,in caso di vittoria della , rischiano di ritrovarsi al settimo posto, con una sola partita da giocare prima della lunga sosta in vista del Mondiale. La classifica e il risultato di ieri sono verdetti giusti. Perché la Roma non può pensare di vincere tante partite giocando questo calcio, con questi interpreti. Dopo la gara di domenica col Torino dovrà scattare una presa di coscienza seria dei problemi, gli obiettivi sono ancora tutti raggiungibili, ma il «bonus» della Conference League vinta si è esaurito e adesso c’è da cambiare marcia. Su ogni fronte. A Reggio Emilia Mourinho alla fine lascia in panchina sia Abraham sia Belotti: scelta forte e significativa. Il tecnico decide di puntare - è la prima volta quest’anno - su Shomurodov dall’inizio, con Volpato preferito a Bove per sostituire Pellegrini a trequarti, davanti alla coppia di mediani Cristante-Matic. In una partita con spazi aperti e difese «allegre», il primo tempo finisce 0-0 solo perché da una parte e dall’altra i presunti finalizzatori sciupanole occasioni. E perché Rui Patricio si inventa quella che è finora la sua migliore parata stagionale sul tiro dell’indemoniato Frattesi, l’ex sedotto e (per ora) abbandonato dalla Roma sul mercato, che poi sfiora il gol anche di testa. Di là Shomurodov e Zalewski (in sospetto offside) sprecano due grandi chance. Zaniolo prova qualche strappo e perde le staffe quando Ayroldi non gli fischia un fallo abbastanza netto:le proteste gli costano il giallo inevitabile. Nel secondo tempo il match continua a vivere in precario equilibrio e gli episodi più importanti arrivano tutti alla fine. Traoré sbaglia a tu per tu con Rui Patricio, dall’altra parte il subentrato Abraham segna un bel gol di testa grazie a un cross finalmente ben calibrato da un difensore centrale: Mancini. Mancano dieci minuti, la Roma sembra avere in mano una vittoria preziosa in pieno stile «mourinhano» e invece il va a cercare per l’ennesima volta Laurienté, che sfrutta la dormita di Karsdorp (che a fine garà verrà «incenerito» da Mou) e pesca in area Pinamonti, bravo ad anticipare Smalling e a trafiggere il romanista. L’inglese sbaglia due volte: è sempre lui a tenere in gioco Laurienté sul lancio da cui parte l’azione. Davanti nel frattempo sono entrati anche Bove e Belotti ma la Roma non ha energie fisiche né mentali per tornare di nuovo avanti. Finisce con un pareggio, il secondo per Mourinho in campionato, che rispecchia l’andamento della partita ma ha il sapore di una mezza sconfitta per i giallorossi.



I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT

(...) La bellezza ha un prezzo alto. E fino a quando Mou non potrà disporre di Dybala, Wijnaldum, Pellegrini e Spinazzola sarà un esercizio stucchevole, e disonesto, la critica al suo lavoro, esattamente come lo è stato per quello di Allegri, condannato dalle assenze a guidare a lungo la Juvirtuale. La maggioranza dei romanisti l’ha capito, pur se non ha digerito del tutto la sconfitta nel derby. Anche ieri erano tantissimi al Mapei Stadium dove Mou, alla fine, ha abbandonato l’atteggiamento protettivo per censurare pubblicamente, e con la spietatezza di un tempo, uno dei suoi, Karsdorp, entrato in campo senza la carica necessaria per aiutare i compagni. (...) Sento ripetere da tempo che la Roma non è bella da vedere, che non ha gioco. Perché non chiedete a Klopp, a Guardiola, a Pellegrini, a Nagelsmann, ad e Arteta, a chi volete, di farlo, il gioco, con Cristante e Matic, con esterni come Celik e Karsdorp, con lo slalomista Zaniolo che tenta quasi sempre di risolverla da solo. (...) Concedo tutte le attenuanti possibili, e le elenco con puntualità, a Mourinho che è molto più importante e bravo e vincente dei suoi giocatori e che, comunque, investendo sulla determinazione, l’attenzione, l’ambizione e il senso di responsabilità presenta un parziale migliore - anche se di poco - rispetto a quello dello scorso anno. (...) La Roma senza mercatino fa ancora parte del gruppo delle terrene, che va dal Milan (30 punti) all’Udinese (24) (...)