La penna degli Altri 11/11/2022 08:23
Anatomia di Mou, pifferaio magico che miete successi e vittime sacrificali
Ci risiamo. La barca fa acqua? Si butta a mare qualcuno. È un metodo, ancora prima che una necessità. Metodo Mourinho. L’altare di José è un rosario di successi ma anche di vittime sacrificali. Sangue innocente? Irrilevante. Sangue utile alla causa. Ieri Rick Karsdorp (non nominarlo è stato un modo raffinato per nominarlo alla massima potenza), nel recente passato la colonna infame del disastro norvegese, prima ancora i vari Casillas, Pogba, De Bruyne, tra gli altri. (...) Mou ama i suoi giocatori nella misura in cui loro amano lui. Ama la loro dedizione, che è una dedizione verso di lui prima ancora che verso la squadra, i tifosi o se stessi. Mou è un mago nel generare transfert. Gente disposta a morire per lui. Il suo potere d’impollinazione è enorme. Mou replica se stesso all’infinito. Sta generando a Roma migliaia di transfert. Li potete vedere ogni domenica in festa all’Olimpico. (...) Come capotribù, Mou tende all’harem, a costituire intorno a sé un microcosmo inviolabile di fedelissimi e di concubini. All’esterno del quale pullula il mondo esteso dei nemici. (...) Quando parla, Mou non ha bisogno d’altro che di se stesso, è il cervello ma allo stesso l’azione, il portiere, il difensore e il centravanti. Guardate ogni sua benedetta conferenza stampa: la spettacolare padronanza del gioco, il dominio sugli interlocutori (“Quante domande ancora?”…). Mou domina gli interlocutori, ma è un uomo felice solo quando realizza di avere un gruppo ai suoi piedi. Esulta nel constatare i copiosi frutti della sua intelligenza. Il suo ego esulta e crea allora le premesse della debacle.Anche perché Mou considera insostenibile e anche un po’ miserabile ogni esercizio di autocritica. Offensiva la sola ipotesi. Ammetterei propri errori? La deriva degli uomini deboli. (...) Non è possibile che una squadra conle ambizioni, le risorse, i tifosi della Roma, debba ogni volta rassegnarsi a così grandi bruttezze, assistere a incongruenze non giustificabili a nessun livello. Una squadra (anche contro il Sassuolo) che non tira una volta da fuori come fosse proibito da una legge metafisica, mentre le squadre avversarie fanno del tiro da fuori alla Roma il loro luna park. (...) José, hai avuto tutto dalla vita, sei il migliore. Non fartelo bastare. Invita te alla nuova sfida, dopo averlo fatto con i tuoi calciatori. Credere a sessant’anni alla possibilità di diventare un uomo e un allenatore ancora migliore.
(gasport)