La penna degli Altri 28/10/2022 08:15
Totti & Co. omaggiano Mazzone: “Il papà di tutti”
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Diverte e fa piangere. Insegna e immalinconisce. «Come un padre» è il tributo che un mito vivente come Carlo Mazzone meritava. «Er sor magara» raccontato dai sui «figli» allevati sul campo di calcio. E che figli: da Francesco Totti a Roberto Baggio, da Andrea Pirlo a Pep Guardiola sono le voci prestigiose che accompagnano le immagini della carriera dell’allenatore con più panchine nella storia della Serie A (792 spareggi esclusi) nel docu-film in uscita il 2 novembre su Prime Video. Diretto dal regista romano Alessio Di Cosimo e prodotto da 102 Distribution, Well Enough Film e CD Cine Dubbing, «Come un padre» incollerà davanti allo schermo tifosi di tutta Italia e di ogni generazione. Roma, Ascoli, Cagliari, Perugia, Brescia, Bologna, ovunque abbia allenato Mazzone ha lasciato un segno indelebile in quasi 40 anni di carriera da allenatore. «È nato il 19 marzo, il giorno della festa del papà - riflette Totti - e non è una casualità: lui è stato il padre di tutti. Se non lo avessi incontrato non so che carriera avrei fatto». Da quell’invito diventato leggenda - «vatte a fa la doccia ragazzì» disse Mazzone a un giovanissimo Totti intento a parlare con i giornalisti - i ricordi fanno venire gli occhi lucidi all’ex capitano romanista, diventato grande seguendo i consigli del suo secondo papà trasteverino. «Mi chiedeva cosa facessi dopo che uscivo da Trigoria - racconta ancora il mito giallorosso - mi ha cresciuto. Se ci fosse stato il mister negli ultimi anni alla Roma, ancora starei in campo. Mi avrebbe gestito diversamente». Il docu-film è pieno di aneddoti divertenti. «Quanti gol hai fatto in Serie A? Tre. Allora vai in difesa» era la battuta rivolta a tanti allievi, raccontata dal romano Massimiliano Cappioli. Gigi Di Biagio torna invece sull’addio senza polemiche alla Roma: «Ci disse: "Non abbiamo vinto niente, ammazza quante risate se semo fatti però!"». Battute indimenticabili, come quella fatta a Beppe Signori dopo un gol segnato ai giallorossi con la maglia del Bologna:«È la prima volta che sono contento che un laziale fa un gol alla Roma». E fu proprio il Perugia di Mazzone, battendo la Juventus, a regalare lo scudetto del 2000 ai biancocelesti. «C’è voluto un romanista per farvi vincere un campionato» disse ai laziali a fine partita. Ironia semplice e diretta, una roba impensabile nel calcio avvelenato e uniformato di oggi. Secondo Marco Materazzi «ci sono analogie tra Carletto e Mourinho: chiunque lavora con loro si butterebbe nel fuoco per aiutarli». Le sue vittorie sono i giovani lanciati - tra questi anche Pirlo - e i campioni al tramonto gestiti in maniera perfetta come Baggio. «Era suo figlio - ricorda Guardiola che giocò al Brescia con il "Codino" - Mazzone mi ha fatto capireche gli allenatori non devono trattare tutti i giocatori nella stessa maniera». Il «vero» figlio Massimo e la nipote Iole completano l’opera mostrando il cuore di una famiglia orgogliosa. E il finale è così bello che non può essere spoilerato.