La penna degli Altri 30/09/2022 09:23
La guerra dei Fondi. La Serie A può incassare due miliardi
La Serie A è tornata ad aprire ai Fondi di investimento: a ore riceverà un'offerta dal fondo Carlyle. La trattativa s'intreccia con il nuovo bando dei diritti tv. E ha già aperto un fronte tra i club italiani. (...) Oggi i diritti tv rappresentano la stragrande maggioranza dei ricavi in Serie A. Una volta era vera un'equazione: circa un miliardo di entrate dalle televisioni, oltre un miliardo di uscite per gli stipendi. Oggi la forbice si è allargata, ma quei soldi restano l'ossigeno che tiene in vita il malaticcio calcio italiano: i club li spendono prima ancora di averli incassati. I contratti firmati con le tv permettono a ogni squadra di farsi anticipare i soldi dalle banche per pagare gli ingaggi o muoversi sul mercato. Quando inizia la stagione, insomma, buona parte di quelle entrate sono già state impegnate. I diritti tv del triennio 2021-24 hanno garantito 927 milioni ai club di A. Una cifra più alta del previsto. Ma per il futuro i chiari di luna sono pessimi. Tra un anno e mezzo scade l'accordo, e la convinzione è che nel periodo 2024-27 sarà impossibile avvicinarsi a queste cifre. (...) Il presidente della Lega Lorenzo Casini ha aperto un fronte con alcuni Fondi di investimento: ha ricevuto più manifestazioni di interesse e lunedì ne ha parlato in Assemblea alle 20 società: «Se non è di vostro interesse ci fermiamo subito, altrimenti andiamo a vedere cosa siano disposti a offrire». Le squadre hanno risposto: andiamo a vedere. Una delegazione dei presidenti analizzerà le proposte. A ore dovrebbe arrivare la prima manifestazione d'interesse da Searchlight Capital, società di private equity: i vertici della Lega hanno già incontrato dei mediatori. Ma l'interesse più concreto, a cui Casini lavora da luglio, è del Fondo statunitense Carlyle (con il partner londinese Apax) rappresentato in Italia da Marco De Benedetti. (...) L'ipotesi è l'acquisizione del 10% per una cifra intorno ai 2 miliardi di euro, senza una scadenza a breve o medio termine. (...)
(La Repubblica)