IL TEMPO (E. ZOTTI) - Una festa che ha illuminato la notte della Capitale, per una tradizione entrata ormai nel cuore dei romanisti. Come di consueto, nella notte tra il 21 e il 22 luglio, migliaia di tifosi giallorossi si sono radunati nel cuore della città in attesa di festeggiare il «compleanno» della Roma allo scoccare della mezzanotte. La «cerimonia», che ha dato vita ad uno spettacolo che ha rubato l'occhio e incuriosito le decine di turisti presenti, è iniziata davanti al Pantheon dove - tra le 22 e le 23 - si sono radunati oltre tremila tifosi pronti festeggiare il 95esimo anniversario della nascita del club.

A rendere ancor più magica l'atmosfera è stato il clima di festa che, ormai da fine maggio, sembra essersi impossessato del popolo giallorosso: dopo la vittoria della Conference League, a mandare in estasi i romanisti è stato l'annuncio di Paulo Dybala (già omaggiato con un murales di 7 metri comparso a Rione Monti). La serata è entrata nel vivo quando il gruppo si è spostato in via Uffici del Vicario, sotto il civico 35, il luogo che ha ospitato la prima storica sede del club.

Tanti i cori per Mourinho - che nel giro di un anno è entrato nel cuore della tifoseria - ma anche quelli in onore della Joya oltre agli immancabili sfottò rivolti ai laziali. Tra le immagini che hanno fatto il giro del web infatti c'è anche quella di uno stendardo che raffigura un Paolo Di Canio a tinte giallorosse (effetto del recente successo della Roma in Europa, ndc).

Per finire in bellezza, la Curva Sud ha deciso di spostare lo spettacolo in uno dei luoghi più rappresentativi di Roma per eccellenza. Centinaia di ragazzi si sono ritrovati con fumogeni e bandiere ai piedi di Castel Santangelo mentre, sugli argini del Tevere, sono stati esposti due enormi striscioni: uno con la data 22 luglio 1927 a caratteri cubitali e l'altro con la gigantografia del primo presidente giallorosso, Italo Foschi, insieme al primo storico stemma con l'immancabile monogramma ASR. Dopo i festeggiamenti del 26 maggio scorso, Roma è tornata a tingersi ancora di giallorosso.