La penna degli Altri 05/05/2022 09:26
Mou chiama Roma: “Giocate con noi”
Aveva i capelli più neri che bianchi quando José Mourinho alzava il suo primo trofeo, la Coppa Uefa, anno 2003. Non certo un eccezione, non certo il suo unico ricordo magico. Da lì, pian piano, comincia a diventare Special e non solo perché bravo ad attirare l'attenzione del mondo con parole e sguardi, ma perché dimostra di saper vincere, e spesso. L'unica cosa che lo Special ha di normal è la vittoria o quantomeno l'abitudine a inseguirla e questa è la sua notte. Sette le fìnali europee conquistate in totale, quattro le competizioni internazionali vinte, venticinque i titoli conquistati in carriera. Mou ha rimesso Roma al centro dell'Europa e guai a dirgli che questa Conference non conti: è la sua Coppa, la vuole. Tirana non è lontana ma tutto passa da stasera. José, da illuminato comandante, chiama a raccolta il popolo e non si accontenta della quantità ma vuole qualità. "È fantastica l'empatia creata tra noi e i tifosi. Sarebbe bello festeggiare questa empatia. Mi piacerebbe che loro giocassero la gara con noi. Si può stare allo stadio a fare lo spettatore, con settantamila spettatori non ci si fa nulla. Chiediamo di non venire allo stadio a vedere la partita ma di giocarla con noi, se lo faranno, sarà quella la differenza". José sa che vincere la Coppa sarebbe solo l'inizio di un progetto che dovrà portare su altri lidi. La voglia di Champions gli si legge ne gli occhi, "Mi sto divertendo a Roma, sono felice. Voglio di più? Si. Voglio che la prossima stagione pensiamo in modo più grande? Si. Finire in una posizione che ci consente di giocare in Europa è anche positivo. La partita con il Leicester per noi è un altro grande passo da fare, non dimentico e non nego che giochiamo contro una buona squadra ma lo siamo anche noi".
(Il Messaggero)