La penna degli Altri 25/05/2022 08:07
Mago Mou pensaci tu
Il 21 maggio 2003 si cominciava a scrivere una epopea calcistica.Il Porto di José Mourinho vinceva la Coppa Uefa sconfiggendo il Celtic Glasgow e l’allenatore portoghese saliva alla ribalta dell’universo del pallone conquistando il primo titolo europeo della sua carriera. Quanto basta per costruire la mitologia dello Special One, che stasera in Albania prova a vivere un quinto atto in una Coppa tutta nuova, la Conference League,
Le Champions vinte col Porto nel 2004 e con l’Inter nel 2010 (l’ultima coppa vinta da un club italiano) sono ormai narrazione tramandata, così come l’Europa League vinta nel 2017 col Manchester United. Oggi è l’atto conclusivo di un’avventura cominciata per il Feyenoord con i preliminari del 22 luglio e per la Roma il 19 agosto. I giallorossi stanno per scendere in campo per la partita numero 55 della stagione. L’ultima. «È un momento ricco di significati — dice il portoghese —. Abbiamo giocato due finali in quattro giorni, vincendo la prima e qualificandoci alla prossima Europa League. Ma a Torino non si poteva scrivere la storia. Per laRomaarrivare al sesto posto è una posizione normale. Questa finale, invece, è una cosa diversa. È già storia, perché arriva dopo tanti anni di assenza. Dobbiamo fare tutto il possibile per vincere, anche se non credo alle pozioni magiche, ma solo al lavoro quotidiano e al lavoro dello staff e della squadra. Comunque andrà, per me è una stagione positiva. In ogni caso una finale è una cosa che serve per crescere».
(Gasport)