La penna degli Altri 10/04/2022 09:55
Anche per te
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Ieri alla Chiesoletta i tifosi della Roma hanno piantato fiori giallorossi [...]. Proprio lì, davanti a quell'oratorio in cui Agostino Di Bartolomei è cresciuto, ha tirato le prime "pezze", si è formato come persona. Venerdì sarebbe stato il compleanno di Ago, ieri i tifosi della Roma hanno portato dei fiori dove per la prima volta ha preso un pallone che gli sembrava stregato, oggi all'Olimpico si gioca la partita tra la Roma – che sarà sempre il suo tutto – e la Salernitana, la squadra con cui ha detto addio al calcio. Io non l'ho ancora capito se e quanto esistono le coincidenze, io non credo che lo sia stata quella del 30 maggio, mentre questa giornata di campionato sorteggiata praticamente col suo compleanno pare evidentemente casuale. In mezzo, però, quei fiori di ieri. I fiori di sempre.
Perché coincidenze o meno, Agostino continua a non dover essere un discorso già fatto, ma un discorso da fare. Non va solo ricordato (tanto più se il calendario te lo urla) ma va "sentito". Capito non lo so, credo sia impossibile, ma provare a capire ciò che è stato, quello che ha fatto e rappresentato sì: per discuterne di nuovo. Per dire veramente e senza retorica che "Ago vive", anzi per dire: "Ago per questo vive". Raccontare ai bambini il suo decalogo delle regole del calcio, raccontare loro che è stato il capitano della Roma più bella, che è stato importante avere un capitano così serio in campo soprattutto in quell'epoca di sogno dove tutto sembrava (era) bello, tutto sembrava (era) grande, tutto sembrava (ma non era) fatto per noi [...]. Che lui ancora in qualche maniera si prenda cura di noi è forse un'idea ingenua che ho, che Roma non abbia fatto altrettanto con lui invece è una certezza. Perdonaci Capitano: i fiori per te non saranno mai abbastanza.