La penna degli Altri 15/03/2022 07:47
Nostalgia da gol: Zaniolo scalpita
IL TEMPO (A. AUSTINI) - L’altro lato della medaglia. La Roma vince tre partite di fila per 1-0 e si celebra la solidità difensiva. Ma quando arriva una gara come quella di Udine riemerge il vero problema che Mourinho e i giocatori non riescono a risolvere: si fa una fatica enorme a costruire azioni da gol e, di conseguenza, a segnare. Un difetto chiarissimo se si analizzano i match e certificato dai numeri, tranne uno che appare paradossale: la Roma è la seconda squadra del campionato dietro l’Inter per tiri effettuati. Ma ha l’ottavo attacco della Serie A, con 47 reti e una media di 1.62 a partita. E ben 15 gol sono arrivati da palla inattiva. Sfruttare corner (i giallorossi sono i secondi a batterne di più sempre dopo l’Inter), punizioni e rigori è una qualità, ma in questo caso pure una coperta per i limiti di gioco della squadra.
Il calciatore simbolo della crisi offensiva è Nicolò Zaniolo. Con 4 centri complessivi, di cui solo 2 in campionato (l’ultimo a Empoli due mesi fa), il suo contributo in zona gol è ben al di sotto di quanto si potesse sperare. Alla Roma manca da morire un «secondo violino» da affiancare al bomber Abraham, il secondo marcatore è Pellegrini a quota 7 e tutte le altre big del torneo hanno almeno due giocatori con 8 reti o più. La carenza realizzativa di Zaniolo è determinata da vari fattori. Tra cui quelli tattici. Dopo aver iniziato la stagione da esterno destro con fin troppi compiti difensivi, nel nuovo ruolo di seconda punta Zaniolo fatica a ricevere il pallone con la faccia rivolta verso la porta.
Le sue partite sono una continua gestione di possessi col difensore alle spalle, di lotta fisica che lo porta spesso a finire a terra, ma non sempre a subire fallo: è il nono giocatore in campionato ad aver guadagnato più punizioni, ne manca sicuramente qualcuna non fischiata dagli arbitri, ma ci sono pure diversi duelli persi. Di contro Zaniolo ha messo insieme già otto assist tra Serie A e coppe, che non sono pochi, e soprattutto ha già giocato 32 partite: il suo record in una stagione sono le 36 del suo primo anno in giallorosso, lanciato da Di Francesco al Bernabeu in Champions. Chiusa quella stagione con 6 reti e 3 assist, nella successiva, spezzata dal primo infortunio al crociato e dallo stop per la pandemia, alla fine ha messo insieme 8 gol (più 3 assist) che rappresentano il suo record.
L’anno scorso lo ha saltato tutto per il secondo infortunio al ginocchio, ora punta a superare le 40 presenze che sarebbero un buon traguardo dopo tutto quello che ha dovuto affrontare. E poi penserà al futuro, con l’agente che continua a flirtare con la Juve e la Roma che vuole intanto rinnovare il suo contratto. Sventato il rischio squalifica a Udine stando molto attento a non commettere falli, Mourinho insisterà su di lui sia col Vitesse giovedì sia nel derby. Perché ora che il gioco si fa duro servono i migliori. E Zaniolo è uno di questi.