La penna degli Altri 14/03/2022 07:48
Il punto alla fine: un rigore di Pellegrini evita la sconfitta dopo una gara orribile
IL TEMPO (A. AUSTINI) - L’urlo di capitan Pellegrini con il pallone in mano e rivolto al settore ospiti l’unica cosa bella da ricordare di Udinese- Roma. Il resto è stato un pianto, quasi un’agonia. Una partita orrenda dall’inizio alla fine, tra una squadra modesta ma che aveva un’intensità doppia e un’altra - quella di Mourinho - stanca, spenta, senza idee nè energie.
Il punto raccolto dai giallorossi grazie al rigore segnato da Pellegrini al 94’, il secondo concesso nelle ultime tre gare di campionato, anche stavolta nel recupero come accaduto contro lo Spezia, va considerato guadagnato, nonostante potrebbe costare oggi il sorpasso della Lazio in classifica alla vigilia di un derby decisivo per la corsa all’Europa minore.
La Roma questa partita è come se non fosse riuscita nemmeno a giocarla. C’era da aspettarsi difficoltà, vista la preparazione complicata alla sfida, con la trasferta prolungata in Olanda senza ripassare per Trigoria e le lunghe ore di viaggio del sabato. Ma quanto si visto in campo va oltre gli alibi, che vanno comunque considerati quando si gioca tre volte in una settimana, di cui due fuori casa. Troppo brutti per essere veri una serie di interpreti: da Zaniolo ad Abraham, dallo stesso Pellegrini che si è dato una scossa nel finale a Sergio Oliveira, da Karsdorp a Iba˜ñez, praticamente tutti si sono espressi al di sotto del rispettivo potenziale. Mentre dall’altra parte c’era una squadra che correva, copriva bene il campo e ha potuto pensare a difendersi per quasi l’intero match dopo aver trovato il gol, meritato, con Molina e sfiorato il raddoppio con la carambola traversa-testa di Rui Patricio-palo sul tiro di Makengo.
Mourinho è intervenuto prima all’intervallo, passando dal 3-4-1-2 iniziale a un 3-4-2-1con l’inserimento di El Shaarawy per Oliveira, poi dal 65’ in poi ha riproposto il solito "caos ordinato" con i cambi ultra offensivi. Alla fine la Roma ha chiuso con una specie di 4-2-4 dove i terzini erano due attaccanti esterni come El Shaarawy e Carles Perez. E dopo un miracolo di Rui Patricio su Samardzic, il pari è arrivato solo per un colpo di fortuna, il tocco di mano di Zeegelaar (subentrato nel finale a Nehuen Perez) involontario ma giustamente punito perchè ha tolto il pallone dalla disponibilità di Shomurodov. Oltre alla sconfitta evitata e all’ottavo risultato utile consecutivo ottenuto in campionato, l’altra buona notizia che i diffidati Pellegrini e Zaniolo non si sono fatti ammonire. Ma anche stavolta un cartellino rosso la Roma lo ha rimediato: espulso il vice di Mourinho, Foti, per proteste. Ora due gare in casa determinanti prima della sosta. Il ritorno col Vitesse giovedì per continuare a inseguire la Conference League e un derby che non vale l’alta classifica ma sposterà tanto.