La penna degli Altri 04/03/2022 08:13
Agnelli: "La Superlega va avanti"
IL TEMPO (S. PIERETTI) - «Lo scorso anno si trattava di un profondo grido d'allarme, per creare un sistema ed evitare di finire schiacciati. Il sistema non sostenibile è rimasto. Il calcio europeo ha un disperato bisogno di cambiamenti: a questo punto non serve un compromesso, sono necessarie delle riforme». La lotta di potere continua: i club pretendono di avere maggior peso specifico all’interno del sistema calcio. Ma un campionato europeo per club - seppur rivisitato nei criteri di partecipazione - comprometterebbe inevitabilmente i singoli campionati nazionali; i tornei perderebbero di interesse, oltre a perdere sponsor e risorse vitali, i proventi dei diritti tv sarebbero orientati altrove, il sistema calcistico non riuscirebbe a sopravvivere.
«Questi della Superlega mentono più di Putin - afferma il presidente della Liga Spagnola Javier Tebas - ogni volta che li sento parlare mi arrabbio perché mentono. Devono pensare che i club delle leghe nazionali siano compostida stupidi.Manoi, all’unanimità, affermiamo che la Superlega è un danno. Ora questi ci dicono che non è così, ci dicono di non preoccuparsi. Ma in questo modo ci insultano».
I toni sono accessi, il presidente Andrea Agnelli non replica alle accuse. «Non accetterò domande su Tebas, le sue dichiarazioni parlano da sé - ha affermato davanti a taccuini e microfoni - la Superlega non ha fallito. Attendo il parere del Consiglio di giustizia europeo per sapere se se l’attuale organismo è idoneo. Tra cinque anni la Juventus giocherà nella più importante competizione europea».
A un anno di distanza, Juventus, Real Madrid e Barcellona - dopo le feroci critiche ricevute - tornano a presentare un progetto riveduto e corretto. In origine la Superlega era stata pensata come un torneo chiuso, senza possibilità di accessoper i clubnon eletti. Il nuovo progetto prevederebbe promozioni e retrocessioni, collegate ai risultati dei campionati nazionali.
Ma l’osmosi tra la Superlega e i tornei organizzati dall’Uefa appare impossibile. Almeno ascoltando le parole del numero uno del massimo organo continentale Aleksander Ceferin. «I club sono liberi di creare un loro torneo - sottolinea il presidente dell’Uefa - ma non si aspettino di giocare anche in quelli organizzati dall'Uefa. In passato hanno usato una pandemia, ora usano una guerra». Agnelli attende con fiducia il parere del Consiglio di giustizia europeo. Ma per avviare il progetto servono i club inglesi, che sono fuori dall’Unione Europea. E che rispondono al Premier Boris Johnson che ha già avuto modo di esprimersi al riguardo. «La Superlega è irrispettosa dei principi basilari dello sport - aveva sottolineato il Premier inglese - il governo britannico è pronto a tutto, anche a fermarla attraverso una soluzione legislativa».