La penna degli Altri 27/11/2021 09:41

ZALEWSKI: «Mourinho ti fa crescere. I social? Non sbaglio più»

AS Roma Training Session

CORSPORT - Parola a Nicola Zalewski. Il talento polacco della Roma ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo. Diversi i temi trattati, dal rapporto con Mourinho alla nazionale, passando per le zone d'ombra degli ultimi mesi. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Nonostante il suo storico, Mourinho alla Roma ha lanciato tanti giovani...
«Dovrebbe essere la normalità dare un'opportunità a uno bravo anche se è giovane. Ecco, Mourinho lo fa. Dal primo giorno mi ha parlato, ci ha parlato, dicendo che se avessimo meritato avremmo avuto il nostro spazio e spingendo molto sugli atteggiamenti in campo e fuori, sulle motivazioni: trattandoci da calciatori, non da giovani calciatori. E forse questo fa la differenza, ti fa crescere»

Giovedì sei partito da esterno sinistro per poi accentrarti. Quale il tuo ruolo?
«Quello che mi chiede il tecnico. Esterno sinistro alto, mezzala sinistra, trequarti, mi adatto: è lui che mi ha detto di essere pronto a cambiare. Poi se devo dire il ruolo in cui mi trovo più a mio agio è quello di esterno sinistro alto»

[...]

Come è cambiato il tuo rapporto con i social dopo i guai di ottobre? 
«Intanto devo ringraziare la società che quell'episodio lo ha risolto in un attimo. Penso di essere maturato molto dopo quel fatto: l'importante è stare attenti alla gente che ti circonda e non solo a te stesso. Il mio problema, in quella situazione, è stato questo»

Che rapporto c'è con Pellegrini? Che capitano è?
«Con Lorenzo ho un buonissimo rapporto. Ma lui lo ha con tutti. Perché è una persona eccezionale oltre che un grande capitano. L'atteggiamento che ha è sempre lo stesso, anche quando non gioca: nello spogliatoio lo senti e usa sempre le parole giuste. Il ruolo di capitano ce lo ha cucito addosso»

[...]

C'è la Roma nel tuo futuro?
«Io questa maglia in prima squadra la sognavo da bambino. Poi so che le cose si fanno sempre in due. Dovrà volerlo anche la Roma, oltre me»