La penna degli Altri 26/09/2021 09:08
Lazio-Roma per la svolta
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Senza pronostico, come sempre. Il derby è qui con tutte le sue ansie, paure e ambizioni, pronto a cambiare se non a condizionare, la stagione di una tra Roma e Lazio: difficilmente di entrambe. E come sempre si parte senza una favorita, perché l’esperienza insegna che raramente, per non dire mai, vince la squadra che ci arriva meglio. Così il «gioco» della vigilia è il solito e improbabile «ciapa no», con le due romane che fanno il consueto «pianto preventivo »dietro al quale si nasconde la voglia di vincerlo, di svoltare, di far male ai rivali di sempre, ma soprattutto di non perderlo questo derby. Partiamo dalla Lazio che gioca in casa e che arriva alla stracittadina dopo l’incolore pareggio contro il Torino di Cairo. Sarri ha giocato in anticipo in chiave derby, mettendo in campo tante riserve (per risparmiare in vista della Roma? Chissà) e già nell’immediato dopo gara è iniziato il «lamento» collettivo sull’evidente ritardo della squadra che con il nuovo tecnico deve ancora trovare gioco e automatismi: cosa tra l’altro prevedibile. Così, da Immobile in giù, tutti a dire che è un disastro, i giocatori non si trovano, va tutto male e molto di quanto visto finora è da buttar via. Assetto derby perfetto. Dall’altra parte però la Roma non è da meno. Nemmeno il tempo di godersi il ritorno alla vittoria in casa contro una buona Udinese e giù a rimarcare sul rosso a Pellegrini che terrà fuori il capitano giallorosso dalla sfida di oggi. E allora via: era il giocatore «centrale», attorno al quale ruota la squadra, quello in condizioni migliori e così sia. Come se la squadra di Mourinho si ritrovasse quarta in classifica con il vento in poppa «solo» grazie a Pellegrini. Anche qui non è esatto: tralasciando l’ingenuità commessa da un giocatore della sua esperienza alla vigilia di una partita così importante. Insomma Lazio e Roma hanno trascorsogli ultimi giorni (fortunatamente pochi stavolta visto il turno infrasettimanale) a lamentarsi in modo quanto mai scaramantico. Perché è innegabile che un successo in quella tornata ad essere (viste le oggettive potenzialità delle due squadre che non possono certo ambire a vincere il campionato) la partita più importante della stagione (alla faccia di chi la professava «una gara come le altre»), potrebbe cambiare molto se non tutto per una tra Lazio e Roma. Un successo dei biancocelesti riporterebbe la pace all’interno dell’ambiente e darebbe a Sarri il tempo necessario per poter lavorare come sa e plasmare la «sua» Lazio. Dall’altra parte vincere consentirebbe a Mourinho di entrare definitivamente nel cuore di una tifoseria che lo ha comunque accolto a braccia aperte e che da lui si aspetta molto: anche troppo. Non resta che giocarlo quindi questo derby che per molti sarà il primo ma che invece peri tifosi, che finalmente possono tornare allo stadio con tutte le restrizioni del caso, è sempre la solita sofferenza... almeno alla vigilia dove in molti pagherebbero oro per un indolore pareggio. Ma che tristezza...in campo se le diano di santa ragione com’ègiusto che sia e che vinca il migliore... o forse no!?