La penna degli Altri 20/09/2021 10:46

IL PUNTO DEL LUNEDÌ - CARMELLINI: "Roma molto forte nell'11 ma il valore cala nei 18" - SORRENTINO: "Ha pesato il giovedì di coppa"

IL PUNTO DEL LUNEDI

Lunedì di commento alla prima sconfitta stagionale per la Roma di Mourinho. Stando alla penna di Sorrentino, su 'Il Messaggero', "senz'altro ha pesato il giovedì di coppa". Paolo Condò allaccia il collegamento all'ultima gara di campionato col : "Già lì, a dispetto della vittoria in extremis, Mourinho aveva rischiato di finire gambe all’aria".

L'analisi di Tiziano Carmellini, invece, si allarga al valore della rosa romanista: "Bisogna acquisire la consapevolezza che questa Roma è molto forte negli undici «titolari», ma la sua qualità cala drasticamente se si considerano i diciotto uomini che servono (come minimo) per poter disputare una stagione completa ai massimi livelli". 


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


A. SORRENTINO - IL MESSAGGERO

(...)  Senz'altro sulle romane ha pesato il giovedì di coppa, Sarri ha confermato ben 8 elementi e Mourinho 6. A Verona, dove l' era passata, la Roma non ha saputo giocare in aggressione e ha perlopiù ceduto campo. Le è sfuggito il possesso della gara, nella ripresa in modo evidente. Shomurodov esterno non è stata una scelta felice, Zaniolo cerca una brillantezza che non arriva, Abraham poco assistito, l'attacco si è affidato solo al Pellegrini risorto. E' anche vero che la Roma era in vantaggio poi ha rianimato il Verona con due gol da ascrivere alle responsabilità di Mancini, ma la reazione alle difficoltà è stata caotica, gli ultimi minuti brutti, e intanto pensi che Tudor, dopo Italiano e Dionisi, ha sfidato senza timidezze Mourinho. Interessante.


P. CONDO' - LA REPUBBLICA

(...) La vittoria del Verona sulla Roma, ottenuta grazie alla spinta fisica impressa dai gialloblù nella ripresa, segnala come in un gruppo allargato di squadre della nostra Serie A le differenze, in determinate condizioni (Roma reduce dal turno europeo), non siano poi così profonde. Già contro il , a dispetto della vittoria in extremis, Mourinho aveva rischiato di finire gambe all’aria davanti alla sulfurea qualità di Boga: quella volta erano state le parate di Rui Patricio a tenere in piedi la baracca, ieri Caprari è penetrato in area dallo stesso versante innescando il pari e firmando il primo vantaggio. Il segmento di catena difensiva saltato è quello Karsdorp-Mancini, lodati più volte per la capacità di aggiungersi alla fase offensiva, a dimostrazione che la coperta è corta, e quindi occorre filare un po’ di lana tattica in più. Mourinho ha avuto fin qui un portentoso effetto ispiratore su Pellegrini, in gol ieri con un autentico cioccolatino e presente in partita dall’inizio alla fine: ma il suo magistero non basta a coprire tutte le caselle della scacchiera, e in quella individuata prima da Boga e poi da Caprari occorre allestire qualche copertura in più. Specie in situazioni di debito energetico rispetto ai rivali. (....)


T. CARMELLINI - IL TEMPO

Era inevitabile e tutti, Mourinho in testa, lo stavano aspettando. Così, «fatalmente», il primo ko della nuova gestione portoghese è arrivato proprio a Verona. È successo in una partita spigolosa nella quale la Roma è andata avanti grazie a un gran gol di capitan Pellegrini ancora una volta per lunghi tratti di un livello assoluto. Ma la squadra di Mourinho stavolta non è riuscita a chiudere i giochi, forse il vento è anche un po’ girato e ha lasciato troppo spazio al Verona rinfrancato dall'esordio in panchina di Tudor. Viene raggiunta dal sigillo di Barak al quale poi fa seguito il vantaggio di Caprari (altro ex col dente avvelenato: la Roma in questo è la prima al mondo), ma riesce di nuovo a rimetterla in piedi grazie all’autogol di Bessa disastroso nel tentativo di chiusura su Abraham. Ci pensa la perla balistica di Faraoni a fissare il risultato finale su un 3-2 che fa molto male alla Roma e riporta il popolo giallorosso con i piedi per terra. Lui, lo Special One, è l’unico non aver mai spiccato voli pindarici: sapeva che sarebbe arrivato questo momento e si è fatto trovare pronto, tranquillo, mai su di giri. Chiaro che la sconfitta di Verona adesso verrà analizzata dal tecnico e dal suo staff nel faccia a faccia con la squadra. Cosa è mancato? Un po’ tutto, o meglio un po’ tutti. Molti, se non troppi giocatori, si sono espressi al di sotto delle loro possibilità, la difesa è tornata a ballare in troppe occasioni e anche davanti è mancata la solita alchimia che fin qui aveva tenuto in orbita il gruppo giallorosso. È la conferma di quanto paventato dal tecnico portoghese nei giorni scorsi: c’è ancora tanto da lavorare e soprattutto bisogna acquisire la consapevolezza che questa Roma è molto forte negli undici «titolari», ma la sua qualità cala drasticamente se si considerano i diciotto uomini che servono (come minimo) per poter disputare una stagione completa ai massimi livelli. Era uno dei problemi che avevano spinto il tecnico a fare qualche «richiesta» in più ai Friedkin prima della chiusura del mercato estivo: subito rientrata quando ha capito che non c’era trippa per gatti. Così al momento Mourinho non può far altro che prendere quanto di buono gli propone il presente: la crescita esponenziale di Pellegrini, qualche buon segnale collettivo (che ieri però è mancato mostrando in questo senso un passo indietro) e una classifica che resta comunque di assoluto rispetto dopo quattro giornate... ma la strada è ancora lunga e si prospetta piena di insidie. Bon c’è tempo per far conti adesso, perché già giovedì c’è la sfida all’Udinese: altra partita da non sottovalutare


T. DAMASCELLI - IL GIORNALE

(...) Non bella la domenica delle romane. Il cambio di allenatori ha favorito le avversarie, a conferma che spesso e volentieri basta una faccia nuova in panchina per svegliare la scolaresca dalla pigrizia. Si ferma a Verona il viaggio allegro di Mourinho, battuto da Tudor, così come la Lazio ha faticato a pareggiare con il Cagliari di Mazzarri. Il calcio è bello perché è vario. (...)