La penna degli Altri 04/08/2021 10:33
Stadio Roma, Raggi: "Siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo. Tor di Valle? Per la nuova proprietà quel progetto non andava più bene"
IL ROMANISTA (A. DE ANGELIS) - La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha rilasciato un'intervista al quotidiano a tinte giallorosse parlando in particolare della questione legata al nuovo stadio. Queste le sue parole:
Partiamo dal passato. Cosa è andato storto con il progetto Tor di Valle?
«Noi abbiamo lavorato per anni su una proposta che abbiamo ereditato dalla giunta precedente e che era stata fatta dalla vecchia proprietà della Roma. La legge sugli stadi, che è la legge che loro hanno utilizzato, prevedeva che il proponente e la società sportiva fossero d'accordo su un progetto unitario, che in questo caso consisteva in uno stadio e in opere accessorie necessarie alla sostenibilità economica dell'opera. Abbiamo lavorato sempre per cercare di rispettare la legge. Arrivata la nuova proprietà ha puntato direttamente sullo stadio, e quindi dopo avere esaminato la precedente proposta, ha deciso che quel progetto non andava più bene. Noi abbiamo fatto dei tentativi per capire se si potesse andare comunque avanti, ma poi abbiamo preso atto e voltato pagina. Siamo pronti a scrivere davvero un nuovo capitolo insieme alla società, insieme alla città, insieme ai tifosi. Noi abbiamo bisogno di una struttura che serva realmente alla città e ai cittadini».
Restiamo un attimo sul passato però. È rimasta stupita della scelta della Roma? Oppure in qualche modo già aveva cominciato ad intravedere questa possibilità?
«Per come ho avuto modo di conoscere i Friedkin, credo che siano persone molto determinate e che hanno iniziato a studiare da subito tutto il dossier del progetto Tor di Valle. Credo che abbiano puntato a fare ciò che desideravano fare, così come hanno portato a Roma Mourinho hanno deciso di voler fare uno stadio e non uno stadio con un progetto ulteriore intorno. E quindi ripeto la loro volontà è andata in una direzione ben precisa»
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Girano voci in questo periodo che il Comune starebbe valutando l'opportunità di comunque fare causa alla Roma e ad Eurnova per l'abbandono del progetto di Tor di Valle. Ce lo conferma o lo smentisce? Oppure è una riflessione in corso?
«Non confermo né smentisco...».
La terza allora. Lei ha incontrato la Roma la scorsa settimana, che cosa si sente dire rispetto al nuovo progetto?
«Innanzitutto come sapete il progetto lo deve presentare la Società. Quindi finché il progetto non viene ufficialmente presentato io direi che parlarne è inutile. Però sappiamo quello che già ci è stato detto: cioè uno stadio integrato nella città. Noi siamo pronti a sederci al tavolo, o meglio lo stiamo già facendo. Prima di poter dare qualunque opinione dobbiamo vedere le carte».
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A proposito di campagna elettorale, c'è un altro uomo (Enrico Michetti) in campagna elettorale che ha detto che se lui venisse eletto lo stadio si farebbe già nel 2022. Davvero è possibile in un anno e mezzo arrivare alla posa della prima pietra?
«Con le leggi dell'impero romano di 2000 anni fa e con la schiavitù... Diciamo che sulla base del nuovo codice, del nuovo ordinamento giuridico, ci sono delle fasi scandite anche per i confronti con il territorio e che sono comunque da rispettare. Io penso che invece di chiacchierare come fanno tanto i candidati bisognerebbe conoscere le norme e conoscere le leggi e poi parlare. La campagna elettorale gioca brutti scherzi».
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Che ci dice di campo Testaccio? Una situazione che voi come Comune avete deciso di affrontare in prima linea. In particolare Daniele Frongia, che oggi non è più assessore ma che si era fatto carico in prima persona del dossier.
«Noi abbiamo dato modo alla Lega Nazionale Dilettanti e alla ASD Real Testaccio di interessarsi a gestire la struttura. Attenzione però: per farne un campo da calcio e non altro. Quindi noi stiamo lavorando sull'idea di riqualificare come campo di calcio. Nel frattempo però gli uffici tecnici della città stanno ultimando le analisi di un project financing che ci è arrivato poche settimane fa e che attualmente è l'unica proposta su carta effettivamente arrivata negli ultimi dieci anni. E che merita come tutte le altre che arriveranno, di essere attenzionata ed esplorata».
Da chi arriva questo project financing?
«Non posso dirvelo purtroppo...».
Del Flaminio invece che ci dice?
«Ah beh, innanzitutto mi permetta di dire che lo stadio è chiuso dal 2011. Quindi non l'ho chiuso io. A volte si dicono cose che non sono corrispondenti al vero e vale la pena puntualizzare. Lo stadio versava in una situazione veramente grave. Noi abbiamo fatto due cose. Da un primo punto di vista abbiamo investito 600.000 euro per una bonifica e per sottoporlo a una vigilanza costante che prima non c'era. Parallelamente abbiamo avviato uno studio con l'Università La Sapienza, la Getty Foundation e la Fondazione Pierluigi Nervi per capire quali fossero le linee guida per un progetto di riqualificazione. Attualmente, come sapete, la Lazio si è interessata, abbiamo fatto degli incontri e sono stati fatti dei sopralluoghi. La società sta cercando di capire se i vincoli che ci sono possono essere inseriti all'interno di un progetto di rigenerazione della struttura secondo le nuove norme».
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