La penna degli Altri 10/08/2021 07:34
Friedkin non decolla. Un anno di Roma, il colpo Mou non basta: la rivoluzione è ancora a metà
«Non parlano mai, ma almeno i fatti li fanno», si dice a Roma dei Friedkin. Già, solo che adesso anche i fatti iniziano ad essere meno luccicanti di quanto poteva sembrava all’inizio del loro percorso. Certo, hanno avuto il merito di portare José Mourinho nella Capitale, che non è una mossa da poco. Ma il primo anno dei Friedkin (presero la Roma nella notte tra il 5 e il 6 agosto 2020), a conti fatti, si chiude con un bilancio da rivedere. I Friedkin finora hanno speso ben 387 milioni di euro, tra i 199 investiti per l’acquisto del club (al netto dei debiti, con un enterprise value di 591 milioni) e i 188 immessi nel giro di un anno per versamenti in conto di aumento capitale. Tanti soldi, soprattutto per coprire l’attività corrente, anche se i conti del club danno allarme rosso. Sono arrivati ben dieci nuovi dirigenti, una rivoluzione totale, a cui però non hanno fatto seguito – almeno fino ad oggi – i risultati sul campo. E neanche quelli sul mercato. a quando sono a Roma i Friedkin hanno infatti gestito due sessioni reali di mercato. Quella di gennaio scorso, in cui è tornato El Shaarawy ed è arrivato il deludente Reynolds. E quella attuale, dove dopo aver perso l’obiettivo numero uno (Xhaka), a Trigoria sono arrivati Rui Patricio, Vina e Shomurodov, tutti tra l’altro assai ben pagati (per un totale di 42 milioni di euro, più 7,5 di bonus variabili). Ma è soprattutto nelle uscite che il bilancio latita, visto che a gennaio la Roma non è riuscita a piazzare nessun esubero. Di buono e di diverso rispetto al passato c’è che Dan e Ryan sono davvero sempre presenti, sia a Trigoria sia (quasi) ovunque vada la Roma. Una presenza diversa rispetto a quella di James Pallotta che era solito demandare tutto ai suoi uomini di fiducia. E questo è sicuramente un aspetto positivo, a cui però ora devono far seguito i risultati. Aver portato a Roma Mourinho tramite silenzi e depistaggi gli ha fatto guadagnare considerazione all’interno dei tifosi, ma l’arrivo del portoghese non deve diventare un boomerang.
(gasport)