La penna degli Altri 23/08/2021 08:47
È Roma spettacolo
Quella di José Mourinho è una gigantesca operazione di recupero. Di se stesso, perché arriva da due esoneri veri e altrettanti mascherati da risoluzione del contratto; delle ambizioni e delle finanze della Roma, l’ultima delle sette sorelle a maggio. Per ripristinare un livello in linea con le aspirazioni, è chiaro che tempo e soldi siano necessari: ma già quelli per Abraham–impatto ciclonico – sembrano spesi bene. Non si può dire che le due proprietà abbiano risparmiato almeno sull’acquisto di grido. Perché Tammy Abraham (40 milioni più bonus)e Nico Gonzalez (23 milioni più quattro di bonus) hanno costi da primato nella storia di Roma e Fiorentina. E gli americani almeno dopo questa partita possono aver la convinzione di nona ver gettato il denaro. L’inglese della Roma parte dall’inizio, e il ragazzo preso dal Chelsea scrive la partita con una presenza determinante in tutte le scene decisive: due assist, una traversa, un’espulsione procurata dopo poco più di un quarto d’ora. L’entusiasmo del pubblico aiuta, certo, però la prima svolta del match è l’espulsione del portiere Dragowski per un fallo fuori area su Abraham. La Fiorentina nei momenti del cambio (fuori Callejon) si scolla e la Roma passa: il vantaggio di Mkhitaryan dopo pochi minuti dal rosso è al limite dell’offside, man asce dalle disattenzioni altrui, partendo da un controllo sbagliato di Vlahovic. Però Zaniolo è ingenuo a rendere il favore a inizio ripresa (52’) per doppia ammonizione: così si torna in parità. La Roma ha lo stesso scompenso dei viola e subisce il pari di Milenkovic. Italiano, prima di passare al 4-3-2 di emergenza, cerca di essere coerente con la sua idea impastata di coraggio e fatica, con la sfrontatezza della difesa alta che però paga il senso della profondità di Abraham, sempre sul filo del fuorigioco: le prime due reti sono assegnate dal Var. Anche i centimetri stanno con Mourinho.
(gasport)