La penna degli Altri 14/07/2021 11:02
La trattativa Stato-Bonucci. Poi altri mesi di "emergenza"
Il pasticcio l’hanno fatto e ora a Palazzo Chigi si rendono conto che le immagini della folla attorno al pullman scoperto della nazionale italiana sono “allucinanti”, dicono “con quale coraggio andremo a chiedere alla gente di evitare assembramenti”. Fino a lunedì mattina Questura e Prefettura, su indicazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, erano stati categorici : “Niente pullman scoperto, motivi di ordine pubblico”. [...]
Il pullman scoperto era “sconsigliato”, come dicono al Viminale, ma la Federcalcio l’aveva affittato lo stesso fin da venerdì e l’aveva fatto parcheggiare nelle vicinanze di Palazzo Chigi. Leonardo Bonucci all’uscita dal Quirinale ha discusso animatamente con alcuni responsabili della sicurezza che ribadivano il “no” al pullman scoperto, il difensore viterbese della Juventus non è uno che le manda a dire e gli sarebbe scappato: “Se è così non fateci andare neanche da Draghi e riportateci in albergo”.
Erano felici ma stanchi, gli eroi di Wembley. Erano sbarcati all’alba a Fiumicino dopo una notte di festeggiamenti, non capivano perché gli fosse negato il bagno di folla. Così Bonucci e gli altri sono risaliti sul pullman, quello coperto, che ha impiegato 45 minuti per percorrere, a passo d’uomo, via IV Novembre e via del Corso, cioè i due chilometri fino a Palazzo Chigi tra migliaia di persone in festa. In quei 45 minuti si è chiusa la partita. Perché quando è sceso a Largo Chigi lo stesso Bonucci ha detto ai giornalisti: “Abbiamo vinto la trattativa, poi saliremo sul pullman scoperto, lo dovevamo ai tifosi”. Il secondo pullman, infatti, era già lì, portato di nascosto.
Trattativa di chi? Con chi? C’è chi racconta che a cedere è stato il prefetto Matteo Piantedosi, chi dice invece che l’ok alla Federcalcio l’ha dato la ministra Luciana Lamorgese. Al Viminale dicono che i due e il capo della polizia, Lamberto Giannini, si sono sentiti mille volte e hanno gestito tutto insieme. "Nessuno ha dato l'ok, abbiamo solo preso atto”. [...]
(Il Fatto Quotidiano)