La penna degli Altri 07/07/2021 08:08

Delirio azzurro ai rigori

Italia Spagna

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Jorginho fa esplodere l’Italia: siamo in finale, di rigore! Dopo centoventi minuti di sofferenza, di ansia e fatica la squadra di Mancini si guadagna sul campo, ai rigori, il diritto di giocare l’ultimo atto del torneo continentale. Davanti ai sessantamila di Wembley, che alla faccia del Covid hanno sfidato chiunque per esserci, l’Italia ha mostrato di essere una squadra completa. Ha sofferto contro una Spagna fortissima (complimenti a Luis Enrique), ma alla fine è riuscita nel miracolo che ha fatto esplodere di nuovo una nazione: ora sono tutti pazzi per questo gruppo che finisce festeggiando con la maglia del grande assente Spinazzola. Sei vittorie consecutive di questa nazionale che ha battuto ogni record e fatto tornare la passione smarrita per il tricolore dopo i disastri di Ventura.

E adesso una tra Inghilterra o Danimarca, ma arrivati a questo punto non fa differenza: che la giochiamo con tutti. Il miracolo è già compiuto, adesso possiamo anche tornare sulla terra per l’ultimo atto. Tanta Spagna da subito, qualità da vendere e un concetto del pallone fedele alla solita filosofia: parte a testa bassa con un possesso snervante e abbassa i ritmi per bloccare la velocità degli azzurri che proprio nelle ripartenze danno il meglio di loro. Gli spagnoli fanno paura e l’Italia per la prima volta dall’inizio del torneo appare in difficoltà, si vede che subisce il tocco degli avversari e non riesce a giocare il suo solito calcio. Altro che catenaccio, la squadra di Mancini ha ben chiaro in mente cosa deve fare e la retroguardia fa un buon lavoro in copertura.

Donnarumma si allunga bene su Olmo (uno dei più attivi tra gli uomini di Luis Enrique) ma l’Italia è in partita. Dall’altra parte infatti l’arbitro ferma gli azzurri un paio di volte per fuorigioco, poi Immobile pecca una volta di altruismo, e in chiusura di un primo tempo bello e giocato a ritmi a tratti forsennati, la stampa sulla traversa. Ricomincia così, gli azzurri prendono coraggio ma la partita resta in sostanziale equilibrio. Ci pensa ancora Chiesa a spaccarla a metà con un gol alla sua maniera dopo un’ora di gioco. Contropiede attivato da Insigne, Immobile fa a spallate con la difesa spagnola e apre la breccia per lo strappo dell’attaccante bianconeri: destro a rientrare modello Insigne e Italia in vantaggio.

Luis Enrique cambia e mette Morata: è la svolta spagnola perché ci castiga a dieci minuti dalla fine quando Mancini l’aveva già messa sulla difesa e gli azzurri avevano sbagliato un paio di occasioni per chiudere i giochi. Buco centrale targato Bonucci e piattone destro che spiazza l’incolpevole Donnarumma: fa 1-1 e tutto da rifare con la difficoltà aggiuntiva di aver fatto cambi difensivi e di aver abbassato il livello di qualità in campo (forse il primo errore di Mancini in questo Europeo). Supplementari inevitabili e lì la sofferenza è sempre la stessa. Il bilancio dell’over time pende forse più dalla parte dell’Italia ma conta poco così come il gol annullato a Berardi per fuorigioco (netto) perché sullo sfondo c’è la solita roulette, sempre la stessa: i rigori. Italia-Spagna si decide dal dischetto. E lì ci pensa Jorginho, tra i migliori dei suoi in tutto il torneo, a far esplodere l’Italia: in finale andiamo noi e adesso sotto a chi tocca!

Clicky