La penna degli Altri 07/05/2021 11:40

Matthäus: "Mourinho non è più speciale come prima. Alla Roma l'ultima occasione"

Rekord-Nationalspieler Lothar Matthäus

Lothar Matthäus, ex calciatore tedesco che ha militato, principalmente, nel Bayern Monaco e nell', si scosta dalla fila di complimenti per Mourinho, sottolineando le difficoltà avute dal tecnico portoghese rispetto alla scintillante prima parte di carriera. Queste le sue parole al quotidiano in mattinata:

La sorprende la decisione di Mourinho di andare alla Roma?
«Credo che la Serie A, in tal senso, non sia un buon esempio per il mio concetto di calcio. Bisogna avere il coraggio di cambiare. Bisogna avere il coraggio di separarsi da giocatori e allenatori che non incidono più. Apprezzo e ammiro Mourinho, ma negli ultimi anni non è più riuscito a trascinare le sue squadre come faceva un tempo, compresa. Non è riuscito ad andare al passo con i tempi. I giocatori sono cambiati, lui non è più speciale come lo era prima. Resta un grande nome, deve dimostrare di saper incidere. Credo abbia anche perso fascino sui giocatori. Credo che alla Roma abbia l'ultima occasione, anche perché in Premier non le aveva più. In Italia spesso si dà grande peso anche al passato, spesso si fanno contratti lunghi a giocatori che ormai sono vecchi, solo perché hanno fatto bene negli anni precedenti. Così si rischia di cadere in un buco. Questi sono personaggi che hanno scritto la storia di un club o addirittura del calcio, ma bisogna capire che non aiutano più i club ad andare avanti. Questo per me è il caso di Mourinho».

Il Bayern, effettivamente, recentemente ha puntato su Kovac, Flick e Naglesmann. Non grandissimi nomi quando sono arrivati...
«Non so chi sia meglio fra Mourinho e Nagelsmann, dipende ovviamente anche dai giocatori che si hanno a disposizione. Ho però la sensazione che Mourinho non riesca più a creare quella empatia magica con i suoi calciatori. Loro due si passano 25 anni. Nagelsmann è più vicino ai giocatori. Mourinho non è cambiato rispetto a 10-20 anni fa, ma è cambiata la generazione di calciatori. Comunque lo apprezzo come uomo, come allenatore, mi piace mediaticamente e per questo gli auguro di ritrovare il successo che in queste ultime stagioni gli è mancato».

(Il Giornale)

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