IL ROMANISTA (P. TORRI) - Se volete conoscere parole e pensieri di Fonseca, dovreste chiedere a Marco. Di cognome fa Abreu. [...] È sbarcato a Roma il 5 marzo scorso, per festeggiare il compleanno del suo amico. [...] Ma vi ridomanderete: ma a noi che ce frega di Abreu? Domanda legittima, ma certo la prolungata presenza di Abreu nel mondo Roma, non può non essere associata in qualche maniera alla questione contrattuale del suo amico e assistito. Che, è notorio a tutti, il trenta giugno andrà in scadenza, a meno che la Roma non centri quel quarto posto (pure meglio speriamo) che garantirebbe la qualificazione ai gironi della prossima Champions League. Qualificazione che in soldoni vorrebbe dire una cinquantina di milioni di puro ossigeno per i conti giallorossi.
Alla luce di questa semplice considerazione, è peccato mortale pensare che in questi giorni Abreu si sia fatto una chiacchierata con Tiago Pinto? Magari non proprio per parlare di un nuovo contratto, con il quarto posto quello già c'è, ma se non altro per provare a capire quali siano le intenzioni del club giallorosso per la panchina del prossimo anno, al di là di vincoli contrattuali. [...]
Non millantiamo di conoscere l'eventuale risposta di Pinto, ma possiamo dire con ragionevole certezza che, nel caso di una risposta del tipo non è escluso che cambiamo allenatore, Abreu possa aver detto alla controparte che pure Fonseca ha i suoi dubbi (il portoghese quei mesi vissuti senza un direttore sportivo li ha digeriti poco, per esempio) per il futuro. Dubbi, oltretutto che sono stati alimentati almeno da due avances reali, Benfica e Napoli, più una probabile, targata nientepopodimenoche Real Madrid. Così, giusto per far sapere che Fonseca qualche estimatore in giro per il mondo ce l'ha. Anche se sarebbe felicissimo di continuare con la Roma.