LAROMA24.IT - Terminato un altro giro di coppe europee, l'unico brandello italiano è appeso alla Roma, ultima squadra rimasta interessata direttamente ai sorteggi di oggi. Inevitabili i riferimenti all'articolo della 'Gazzetta dello Sport' ieri, che si era aggrappata al Milan impegnata nella "vera partita di ritorno per noi italiani".
"Avrei da ridire persino sul fatto che il nostro campionato debba essere ancora considerato maggiore: a metà marzo - di sette - è rimasto a rappresentarlo in Europa solo la Roma", sottolinea rispondendo Ivan Zazzaroni. "Qualità di gioco, tecnica individuale, coraggio", il commento di Luigi Garlando proprio sul quotidiano rosa.
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
IVAN ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT
Ieri ho letto questa singolare presentazione del turno di coppa delle italiane: «Senza togliere nulla alla Roma, che forte del 3-0 dell'andata all'Olimpico deve affrontare gli ucraini dello Shakhtar la squadra di un torneo minore, e che stasera potrebbe essere l'unica nostra sopravvissuta nelle coppe, per noi italiani la vera partita di ritorno degli ottavi di Europa League si gioca a San Siro». Senza nulla togliere all'autore dell'articolo, che conosco da una vita e da una vita scrive su un giornale il cui attuale vertice ha confessabili e legittime simpatie romaniste, sono sicuro che gli italiani residenti nella capitale, non tutti evidentemente, e qualche texano importato abbiano guardato alla sfida con la squadra di un torneo minore, ma capace di togliere i punti (quattro) della qualificazione gli ottavi di Champions all'Inter con uno spirito assai diverso.
Avrei da ridire persino sul fatto che il nostro campionato debba essere ancora considerato maggiore: a metà marzo - di sette - è rimasto a rappresentarlo in Europa solo la Roma, vincitrice anche a Kiev, una squadra che è figlia di una rivoluzione sostanziale ma incompleta e di un mercato quasi esclusivamente di uscite, peraltro orchestrato da un amministratore abituato a acquisti e cessioni di altra natura e altro valore. [...] La Roma, così come il Napoli, il Milan (troppe e troppo pesanti le assenze con lo United), la Lazio e l'Atalanta, è partita a settembre per arrivare quarta a maggio: al momento si ritrova sesta e con il futuro condizionato dalla conquista dell'obiettivo: dal posto Champions dipende infatti la conferma di Fonseca (scatterebbe per contratto) a meno che i Friedlkin non decidano di tagliare totalmente col passato. Tra alti con le basse in classifica e bassi con le alte, la squadra sta crescendo attorno al blocco italiano - Pellegrini, Mancini, Spinazzola, Cristante, ma anche Santon e Mirante, aspettando Zaniolo - e la società non le è da meno: negli ultimi mesi si è ritagliata uno spazio politico rilevante costituendo un'opposizione forte e ascoltata. [...]
LUIGI GARLANDO - GAZZETTA DELLO SPORT
(...) Non ci resta che la Roma e senza troppa sorpresa, perché la squadra di Fonseca avrà problemi di personalità e di cali di tensione, ma quanto a parametri europei è in perfetta regola: qualità di gioco, tecnica individuale, coraggio. Il secondo gol di ieri (Pedro, Carles Perez, Mayoral) tradisce l’anima spagnola della squadra e le spagnole in coppa funzionano spesso. L’ottima prova di Kiev lancia nel modo migliore Fonseca contro Gattuso, in un duello chiave per la zona Champions. La Roma cerca la prima vittoria contro una grande, senza dimenticare che una grande l’ha battuta ieri, perché lo Shakhtar, che in questa stagione ha sconfitto due volte il Real, ha giocato 5 degli ultimi 11 ottavi di Champions, come nessuna squadra italiana, a parte la Juve. E’ rimasta solo la Roma. Lo merita.
TIZIANO CARMELLINI - IL TEMPO
La Roma non si ferma, dopo il 3-0 dell’Olimpico vince anche la gara di ritorno degli ottavi in Ucraina contro lo Shakhtar (per un totale impietoso di 5-1 nell’arco dei 180 minuti), accede con merito ai quarti di finale di Europa League e resta l’unica italiana in corsa in Europa dopo l’eliminazione del Milan ieri a San Siro. Allo stadio Olimpico di Kiev i giallorossi non vanno mai in affanno, restano un po’ contratti nella prima metà della gara, forse più alle prese con qualche fantasma del passato, che non con la qualità dei rivali: ma poi col passare dei minuti si sbloccano e vanno in scioltezza. È il gol in avvio di ripresa di Mayoral (che poi siglerà una doppietta: sette gol in 10 partite e 13 stagionali che lo rendono il capocannoniere della squadra) a cambiare la serata della Roma, che a un certo punto si alza sui pedali con l’abbrivio del vantaggio e chiude in attacco dopo aver segnato due gol (che potevano essere tre se Perez nel finale non avesse peccato di egoismo)incassandone anche uno e mezzo: perché Pau Lopez a pochi minuti dalla fine fa una parata da fenomeno restituendo certezze in quel ruolo al suo allenatore.
Insomma la squadra di Fonseca si sblocca, raggiunge i quarti per la prima volta da quando la seconda manifestazione continentale si chiama Europa League e sfata anche il tabù ucraino: finora a casa dello Shakhtar aveva sempre perso. Il tecnico portoghese dopo lo Sporting Braga elimina un’altra sua ex e oggi aspetta dall’urna di Nyon di scoprirgli avversari del prossimo turno in Europa. Da evitare le solite note con le inglesi Arsenal e Manchester in testa assieme all’Ajax, ma grande attenzione anche per la crescita di una squadra come la Dinamo Zagabria che ha sorprendentemente eliminato il favorito Tottenham.
Poi, «rognose» come sempre le spagnole con Granada (che ha mandato a casa il Napoli) e Villarreal, ma occhio anche alla mina vagante Slavia Praga che per i giallorossi ricorda drammatiche serate. Insomma, una rivale facile sulla carte non c’è, ma arrivati a questo punto è anche normale: la Roma per andare avanti dovrà sudarsela e vender cara la pelle, con la consapevolezza della squadra che è diventata e l’onore di essere ormai l’unica a difendere i colori italici in giro per l’Europa. Ma intanto Fonseca&Co. dovranno essere bravi a cambiare anche il trend post-Europa: perché dopo l’appuntamento extra-nazionale hanno sempre perso, o comunque faticato in maniera sproporzionata. E stavolta dall’altra parte ci sarà il Napoli che domenica sera farà visita ai giallorossi all’Olimpico. Insomma da qui in avanti è vietato sbagliare: su tutti i fronti.
PIERO TORRI - IL ROMANISTA
[...] Strabattutti quegli ucraini figli di un torneo minore secondo qualcuno di memoria corta e preferiamo non aggiungere altro per evitare querele. Oggi alle tredici conosceremo chi sfideremo nel prossimo turno. Sapendo che se la Roma farà la Roma, a preoccuparsi dovranno essere anche gli altri.
Ci piace dire che a Kiev sia stata una vittoria romana, romanista, europea. Tutta nostra, solo nostra. Nessuno si azzardi ad applaudirci, sapremmo con certezza che sarebbero ipocriti. E i romani l'ipocrisia l'hanno sempre schifata. Siamo e vogliamo essere solo noi. Del resto nessuno si potrà offendere visto che gli italiani ieri sera tifavano Milan e basta. Per paradosso quasi ci dispiace che i nostri successi europei contribuiscano a dare una sistematina a un ranking europeo offeso da Juventus, Lazio, Atalanta, Napoli, Inter, Milan. Soprattutto perché la Roma che abbiamo visto a Kiev è stata una squadra che può far sognare. Pensate solo alle assenze: Smalling, Veretout, Zaniolo, il lusso di tenere in panchina Pellegrini e Dzeko. [...]
È una vittoria che può costituire la benzina perfetta per andare a guardare negli occhi il Napoli in novanta minuti con il forte sapore di Champions League. È una vittoria, ribadiamo, solo nostra. Romana, romanista, europea. Gli italiani se ne dovranno fare una ragione. Forza Roma.