La penna degli Altri 06/02/2021 08:46
Lo sguardo di Montali: «Torino e Roma sono agli antipodi»
Gian Paolo Montali, ex dirigente di Roma e Juventus, ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo in vista del match in programma stasera tra bianconeri e giallorossi. Queste alcune delle sue parole:
Quali sono i suoi rammarichi?
«Non essere riuscito a vincere, da dirigente, né alla Juve né alla Roma: 4 volte secondo».
Che differenze ha trovato nel gestire i due mondi?
«A Torino c’è l’organizzazione alla massima potenza. Io ero consigliere d’amministrazione con delega al settore giovanile e al canale tematico. Dopo Calciopoli due erano gli obiettivi: creare un nuovo stile e puntar sullo stadio di proprietà. Ce l’abbiamo fatta. Poi fui contattato dal Napoli e, capendo che c’era bisogno di un uomo di calcio (l’ultimo era stato Tardelli), consigliai Marotta».
Poi c’è stata la Roma.
«Che invece è tutto cuore e passione. Lì ho fatto due anni intensi come direttore generale, prima degli americani. Conobbi DiBenedetto e Unicredit, che era coproprietaria, voleva confermarmi, ma io capii che la dirigenza aveva altri progetti. Comunque, anche se le mie origini sono a Parma, posso dire ormai di essere mezzo romano e ho ricordi bellissimi. Con Ranieri sfiorammo lo scudetto. Si ricorda la mia tabella di marcia – centrata, a dispetto dello scetticismo dei calciatori – che avevo stilato su un foglio e che lei mi sottrasse per pubblicarla sulla Gazzetta?».
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Le piacciono Pirlo e Fonseca?
«Sì. I due club hanno preso decisioni corrette, perché le scelte non si fanno con la pancia, anche se la mia filosofia è che vincere è l’unica cosa che conta».
Se la pancia non serve, Pallotta ha fatto bene a mandare via Totti e De Rossi?
«No, perché – come ha fatto la Juve con Nedved – era giusto sfruttare la loro esperienza. Sono sicuro che torneranno tutti e due, ma al momento giusto»
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(Gasport)