La penna degli Altri 19/02/2021 09:49
IL PUNTO DEL VENERDI' - CARMELLINI: "La Roma ha trovato la sua fisionomia, quando gioca fa male davvero" - DOTTO: "Nessun obiettivo è vietato"
LAROMA24.IT - Vittoria, qualificazione in tasca, alcuni sorrisi ritrovati come quelli di Dzeko e Diawara e tante conferme. È una Roma soddisfatta quella che torna da Braga: prestazione autorevole per la squadra di Fonseca, mai veramente in affanno in questa andata dei sedicesimi di Europa League.
Queste le opinioni sui quotidiani in edicola oggi:
GAZZETTA DELLO SPORT (A. VOCALELLI)
(...) Fonseca ha rimesso Dzeko al centro dell’attacco ed è stato ripagato dopo quattro minuti. Il bosniaco, con o senza fascia di capitano, è troppo, troppo, importante in questo lungo rush finale in cui bisogna raccogliere tutto quello che di buono si è seminato in campionato e in Europa League. Con il gol di Dzeko e con il raddoppio finale di Borja Mayoral i giallorossi hanno praticamente indirizzato la pratica qualificazione. C’è piuttosto da chiedersi se, almeno in alcune circostanze, non si possano vedere tutti e due insieme. Dzeko che fa da riferimento e apre anche gli spazi per Borja Mayoral: è proprio un’idea impossibile? Intanto però c’è da fronteggiare in vista di Benevento l’emergenza in difesa, perché con gli infortuni di Cristante e Ibañez restano davvero pochissime le soluzioni a disposizione. (...)
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
È andata bene, ma poteva andare pure meglio. La Roma torna vincente dal Portogallo con un bel 2-0 che mette in discesa la gara di ritorno contro lo Sporting Braga in programma giovedì prossimo all’Olimpico. Però, vista la dinamica della serata, le occasioni avute e il fatto che i portoghesi hanno giocato per oltre quaranta minuti in dieci, forse i giallorossi avrebbero potuto chiudere direttamente la pratica qualificazione ieri sera. Così non è stato, ma è chiaro che per accedere agli ottavi di finale di Europa League la squadra di Fonseca dovrà continuare a giocare il suo calcio e soprattutto sperare di recuperare qualche titolare in difesa dove ieri sera si è conclamato il dramma. Un reparto già devastato dagli infortuni che in Portogallo ha perso altri due pezzi pesanti: prima si blocca Cristante (già prestato al ruolo di centrale viste le assenze di Smalling e Kumbulla), poi anche Ibanez è costretto ad alzare bandiera bianca per problemi a un polpaccio con Fonseca pronto a reinventare un reparto già rabberciato. Per fortuna è bastata la Roma vista in campo, ma già domenica prossima nella trasferta a Benevento il tecnico giallorosso dovrà pensare ad alternative valide per rimettere in piedi una difesa incerottata che non vedrà recuperi. Per il resto con il Braga è stata quasi una passeggiata, perché la Roma ha ormai trovato la sua fisionomia e quando gioca fa male davvero. Sì forse manca ancora della «cattiveria» che contraddistingue le grandi squadre e forse continua a traballare lì dietro più del previsto in diverse occasioni. Ma il percorso di crescita è evidente e la strada intrapresa da Fonseca è chiaramente quella giusta. Stavolta, come promesso, il tecnico ridà la maglia titolare a Dzeko che al primo pallone buon inchioda i portoghesi. Nella ripresa entra Mayoral e in dopo dieci minuti dal cambio chiude la pratica alla sua maniera: 2-0. La Roma come detto poteva andare anche oltre, perché ci sono almeno altre due o tre occasioni che avrebbe potuto sfruttarmeglio,ma alla fine va bene anche così. La striscia positiva si allunga, la squadra prende consapevolezza e si ha netta la sensazione che si diverte giocando il suo calcio in un meccanismo nel quale tutti aiutano tutti: insomma il famoso collettivo tanto inseguito da Fonseca che ora si coccola la «sua» creatura. Adesso Benevento prima del ritorno in coppa che farà da preludio al big match contro il Milan: un esame da «grande» che la Roma ora non può più permettersi di sbagliare se vuole mostrare al mondo che è diventata una squadra vera.
CORRIERE DELLO SPORT (G. DOTTO)
Ottime notizie e qualche motivo di apprensione. Qualificazione agli ottavi, salvo suicidi, quasi archiviata. Gol subito decisivo di Edin Dzeko, proprio lui, il Reprobo, non così sfasciato come si sapeva e si temeva. L’eventuale malinconia pulita dopo pochi minuti da un gesto tecnico di assoluta bellezza, alla Dzeko insomma. Non ci sentiamo di dirlo ancora un uomo felice, ma un giocatore recuperato alla causa, questo sì, e per ora basta. Riconciliato con il mondo giallorosso, ma soprattutto con se stesso. Gli uomini veri, il loro mezzogiorno di fuoco se lo fanno con la propria ombra. Che a chiudere la faccenda sia un gol di Mayoral non fa che impreziosire la torta. Siamo partiti con un titolare indiscutibile e un’alternativa che non sembrava all’altezza. Oggi, la Roma sa di poter contare su due titolari, diversi e compatibili. Fonseca esulti e lasci smemorare il cuore offeso dall’eventuale ingiuria patita. Altre belle cose. Nella disgrazia, la virtù emerge forte e chiara. Gli infortuni in serie consentono a Fonseca di testare una volta di più la duttilità di due tipi straordinari, Spinazzola e Veretout, capaci nell’emergenza di giocare, bene, in ogni zona del campo. Decisamente confortante la prova di Diawara, giocatore sottovalutato, e lo diciamo alla cattiva memoria di chi non ricorda come il ragazzo, prima dell’infortunio e del Covid, se la giocava alla pari con tutti. Giocatore recuperato e fondamentale, scommetto, per il resto della stagione. A proposito di organico rivitalizzato, eccitante il ritorno in campo da giallorosso di El Shaarawy. Questa Roma deve tatuarsi bene nella testa che nessun obiettivo le è vietato. Di essere una squadra forte, molto più competitiva di quanto oggi riesca a immaginare. Tre, le possibili trappole. Gli infortuni. E su questo c’è poco da fare, se non affidarsi alla buona stella. Il secondo è la leziosità. Il peccato più irritante, nel calcio e nella vita. Buttare nel secchio le tue risorse per quel deficit di ferocia che ti porta a specchiarti nel gesto piuttosto che affondare l’atto. Non serve fare a pezzi l’avversario se poi non ne porti a casa lo scalpo. Una maledizione affiorata più volte anche ieri a Braga, dentro uno stadio scavato nella roccia. Terzo. La testa. Non farsi intossicare dalle chiacchiere da bar (anche i numeri non interpretati lo sono) e credere davvero alla balla che non sanno giocare con le grandi. Da qui a nove giorni la possibilità di azzerare l’idiozia, all’Olimpico con il Milan.
LIBERO (C. SAVELLI)
(...) Se il Milan esporta i neonati dubbi di campionato, la Roma al contrario sfoggia la sicurezza ritrovata nel 3-0 all'Udinese e torna da Braga con una nuova scorta di fiducia. I12-0 dei giallorossi in casa della terza forza del campionato portoghese è infatti uno di quei risultati netti, decisi e mai in discussione che fanno bene al morale. Tutto fila liscio per Fonseca, poi, visto che segnano Dzeko, tornato titolare un mese dopo il derby, e Mayoral, colui che nell'ultimo mese ne aveva preso il posto. Quasi tutto: Cristante e Ibañez lasciano il tecnico senza difesa contro il Benevento, oltre che per il ritorno di giovedì prossimo. La Roma è l'unica che si salva nella prima, pessima tornata europea delle italiane, Champions compresa