La penna degli Altri 17/02/2021 10:52

FONSECA: "Non ho mai sentito la mia panchina in pericolo: siamo terzi e all'inizio ci davano al 7° posto. Risolti i problemi con Dzeko" (VIDEO)

AS Roma, conferenza stampa di mister Paulo Fonseca in vista del match tra Crotone e Roma

O JOGO - Alla vigilia della gara con lo Sporting Braga, Paulo Fonseca ha parlato, tramite video-call, ad uno dei quotidiani sportivi principali del Portogallo. Queste le parole del tecnico della Roma a poco più di 24 ore dall'andate dei sedicesimi di Europa League:

Come sarà tornare a casa?

"Non posso negare che sia speciale. Qui ho lavorato con così tante persone che le porto ancora nel cuore e, naturalmente, tornare a vedere queste persone sarà un momento speciale. Ovviamente saremo avversari durante i 90 minuti, ma sarà una grande felicità tornare a vedere le persone con cui ho lavorato"

Sul Braga.

"Ho visto praticamente tutte le loro partite, in modo particolare contro Sporting Lisbona e Porto. Hanno un grande allenatore e giocano un calcio offensivo che mi piace molto. Non ho dubbi e ho già avvertito tutti, sarà una sfida molto difficile"

La partenza di Paulinho a gennaio ha indebolito il Braga?

"Sporar non ha le stesse caratteristiche di Paulinho, che era un giocatore già perfettamente identificato con la squadra. Ma anche lui è un ottimo giocatore. Poi sono andati a prendere Borja, anche lui ottimo giocatore. Hanno perso Iuri Medeiros per infortunio, che era un giocatore importante per il Braga. Ma penso che non siano stati indeboliti dalla partenza di Paulinho. Penso che si siano persino rafforzati"

Sarà una sfida andata e ritorno, quale sarebbe un buon risultato per voi?

"Ovviamente la vittoria, anche se siamo consapevoli che sarà molto difficile"

Come arriva la Roma a questo incontro?

"Stiamo bene, siamo motivati e attraversiamo un buon momento. Abbiamo qualche problema in difesa, dove non avremo né Smalling né Kumbulla. Dal centrocampo in su, siamo invece a pieno organico e sarà a disposizione anche , nonostante non sia al 100%. Non cambieremo il nostro modo di giocare contro nessuna squadra. Vogliamo essere sempre gli stessi. Dal punto di vista strategico possiamo preparare alcuni movimenti per creare spazio, che può essere importante contro una squadra come il Braga"

Sono risolti i problemi con ?

"Sì, completamente"

Avete l'obiettivo di arrivare più avanti in Europa League rispetto allo scorso anno?

"Non abbiamo obiettivi definiti. Dopo un certo punto, l'Europa League diventa una mini con tante squadre forti ed è difficile capire cosa accadrà. Dobbiamo pensare a un passo alla volta. Non è possibile dire, ora, di poter vincere il trofeo con tante squadre forti in campo. Ovviamente, vogliamo andare più avanti possibile. Lo scorso anno siamo stati eliminati dai vincitori della competizione. Quest'anno, con un anno in più di lavoro, cercheremo di fare meglio"

Sul campionato della Roma.

"Siamo terzi e molti ci davano inizialmente al sesto-settimo posto. Stiamo giocando bene, siamo motivati e l'obiettivo è di tornare in , pur essendo consapevoli che in Serie A ci sono 6-7 squadre molto forti. La Serie A è tra i 5 migliori campionati in Europa, con il numero più alto di squadre in lotta per la . Difficile prevedere cosa accadrà ma la nostra ambizione è di tornare in "

A volte la Roma ha dei cali di concentrazione.

"Creiamo molto ma subiamo più gol di quanto ci saremmo aspettati. Gli expected goals contro sono bassi, ma la realtà è che gli avversari riescono poi a segnarci. Alcuni cali di concentrazione sono stati ben sfruttati dai nostri avversari. Non penso, però, che non siamo forti in difesa. Concediamo poco agli avversari"

Come mai faticate contro le grandi?

"Non possiamo negarlo. Ovviamente è importante ottenere i tre punti e vale lo stesso se arrivano contro la o contro l'Udinese. Penso che il problema nei big match sia stato il risultato, non la prestazione che è stata buona. Un esempio è il match contro la : li abbiamo costretto a fare una partita difensiva. Hanno fatto 3 tiri e 2 gol. Abbiamo giocato male nel derby e nel secondo tempo contro l'Atalanta ma, nella maggior parte dei casi, siamo stati molto competitivi"

Conta anche l'esperienza?

"Sì, abbiamo una squadra molto giovane, soprattutto in difesa. L'esperienza in questo tipo di gare conta molto in Italia"

Quali sono le squadre più forti in Italia?

"In termini di investimento, e sono più preparate a lottare
per il titolo. Non ci piace fare proiezioni sul futuro, pensiamo partita per partita e vogliamo lottare  per i primi posti e per la . Ma questo è un campionato estremamente impegnativo e difficile. Penso che da un punto di vista tattico sia uno dei più difficili, ci sono sei o sette squadre molto forti."

Quest'anno il campionato sembra più equilibrato, la è meno forte?

"Non so se è la che è meno forte o le altre squadre che sono più forti. Ma la è un grande squadra e lotterà sicuramente per il titolo, su questo non ho dubbi."

Milan e stanno facendo una grande stagione...

"Sì, ci sono due squadre che hanno fatto investimenti completamente diversi da tutti gli altri club, che sono e . Sono le favorite. Poi c'è un gruppo di quattro o cinque squadre che possono avvicinarsi e che lotteranno per la . Ma anche il Milan sta facendo un campionato straordinario e sembra essere pronto a partecipare fino alla fine a questa lotta."

Questo è il suo secondo anno a Roma, un'esperienza che l'ha cambiata?

"Ovviamente, oggi sono un allenatore diverso. Ho una conoscenza molto maggiore di cosa sia il calcio Italiano, delle squadre italiane. Devo dire che è stata una grande sfida, ogni partita è una storia diversa. In Italia si lavora molto dal punto di vista tattico, gli allenatori italiani si preparano molto bene le partite a seconda degli avversari. Oggi sono un allenatore più adattato, meglio preparato, con una maggiore conoscenza. Ho anche cambiato il sistema che usavo normalmente. Ora gioco con una linea difensiva a 3. Dopo il passaggio in Italia sono preparato per qualsiasi contesto tattico, perché qui c'è davvero tanta ricchezza"

Un'esperienza più difficile rispetto alla prima all'estero con lo Shakhtar?

"Sono sfide diverse. Lo Shakhtar è stato il mio primo club all'estero, un grande club, dove ero felice e vincevo. Ma sono campionati molto diversi. Il campionato italiano è molto diverso da quello ucraino. In Ucraina abbiamo due o tre squadre che possono lottare per il titolo. In Italia l'ultimo classificato può battere il primo. La competitività è totalmente diversa. Ma sono due grandi esperienze. Ero molto felice allo Shakhtar, ho vinto, ho fatto bene anche in Europa"

Com'è giocare senza tifosi?

"È stato molto difficile. La verità è che quando sono arrivato qui avevamo gli stadi pieni. I tifosi ora non sono allo stadio e quel sostegno all'Olimpico è qualcosa di fantastico e che ci manca. Soprattutto quando abbiamo giocato a Roma, abbiamo smesso di avere quell'atmosfera e quella forza formidabile. È completamente differente"

I tifosi l'hanno supportata anche quando i risultati non arrivavano?

"Tutti attraversiamo delle fasi. Essere allenatore della Roma è difficile, certo, e quando non vinci entrambi le persone non sono soddisfatte, come noi d'altronde. Ma la verità è che ho sentito sempre un grande affetto dai tifosi della Roma."

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