La penna degli Altri 27/02/2021 10:38

Cassano: "Roma favorita con il Milan. Fonseca va tenuto. A inizio stagione il quarto posto era considerato un capolavoro"

cassano pp

CORRIERE DELLO SPORT - Antonio Cassano, che ha vestito ben 161 volte la maglia giallorossa, intervistato dal noto quotidiano sportivo, ha parlato tra i tanti argomenti anche di Roma. Qui i passaggi più importanti riguardanti la sua esperienza.

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L'inter fa corsa a sé ormai?
"Ha solo lo scudetto, ha fatto malissimo in ed è uscita dalla EL e dalla Coppa Italia. Se non vince il campionato ha fallito la sua stagione. Io però sono pazzo dell'Atalanta, e mi piace la Roma, Fonseca è bravo, gioca all'attacco".

Eppure il suo futuro è in discussione.
"Forza spiegami perché dovrebbero cambiarlo. A inizio stagione il quarto posto della Roma era considerato un capolavoro, oggi è quarta davanti ad Atalanta, Lazio e . Qui tutti vogliono cambiare tutti. L'Asernal per dodici anni non ha vinto niente eppure Wenger l'ha tenuto, in particolare negli anni in cui la critica lo massacrava, spesso giustamente".

Roma-Milan è la tua partita
"Cinque anni alla Roma, uno e mezzo al Milan dove ho vinto il mio primo scudetto. La Roma domani sera è favorita".

Il primo pensiero che ti viene in mente se dico Roma
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Scontato
"Roma, . , Roma. Vabbeh, il 4 a 0 alla , ma anche lo 0-0 di Ancona la settimana dopo, il momento più basso. Lì perdemmo lo scudetto. Te lo ricordi Jardel"?

Dimenticabile e dimenticato
"Roma mi fa pensare ai disastri, a quello che ho fatto passare a Capello. Don Fabio, poverino. Ogni volta che lo incrocio mi ripete "che testa di cazzo che sei". Ha ragione, ma gli voglio un bene dell'anima. A Trigoria mi inseguì per tutto il campo, perchè avevo lasciato la partitella 7vs7. Quando mi rompevo le scatole, via gli scarpini e rientravo nello spogliatoio. Io scappavo e lui dietro. Sembrava Totò e Peppino. Mi raggiunse all'interno e mi avvisò che se non fossi tornato mi avrebbe preso a pugni in faccia. Mi sembra di sentirlo, "se non ti ripresenti la partitella non riprende". Ero suonato come un tamburo".

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Come era nello spogliatoio?
"Silenzioso, non lo sentivi mai. Parlava solo con me e Candela. Oppure con Vito Scala, che è stato 25 anni con lui. Rivolgeva parola agli altri solo quando voleva di più la palla. Un grandissimo, il più grande. Ma se aveva voglia di scherzare era uno spettacolo, un battutista nato".

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