Le proprietà Usa nel calcio italiano: una realtà con cui i club stanno imparando a fare i conti in modo sempre più deciso, con l'imminente acquisto di Joe Tacopina del Catania e la cessione dello Spezia all'Alk Capital di Alan Pace. E poi c'è l'Inter, con i conti in crisi, per cui si è fatto avanti il fondo BC Partners. Senza contare tutte le realtà che già sono state acquisite da investitori dagli USA, come la Roma o la Fiorentina.

L'appetibilità delle squadre di Serie A è alimentata solo in parte dalla volontà di investitori italo-americani di tornare alle origini: la gestione poco manageriale delle nostre società lascia intravedere ampi margini di miglioramento agli investitori, che puntano alla realizzazione di stadi di proprietà e alla rivalorizzazione di brand già noti, ma caduti un po'in disgrazia e che presentano costi di acquisizione meno elevati rispetto ad altre realtà.

E l'anno della pandemia, che ha portato sete di liquidità da parte di tutti i club, ha accelerato questo processo di americanizzazione.

E poi c'è la questione private equity: la corsa di Cdc alla conquista dei diritti tv della Lega Serie A invoglia gli investitori a stelle e strisce, incentivati anche dall'interesse manifestato da un colosso come Amazon per il mondo del calcio.

(corsera)