La penna degli Altri 11/11/2020 08:01

Respinto il reclamo giallorosso: resta il 3-0 per il Verona

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IL TEMPO (F. BIAFORA) - La Corte Sportiva d’Appello ha sbattuto la porta in faccia a Roma e , respingendo i reclami dei due club, discussi in udienza lunedì pomeriggio. Sul caso-liste, che ha portato i giallorossi a perdere 3-0 contro il Verona, viene sottolineato che il «ricorso è infondato, con la stessa Roma che ha ammesso la violazione delle disposizioni». La Corte, che ha emesso la sentenza a maggioranza e non all’unanimità, ha ribattuto punto per punto alla difesa romanista: «Per utilizzare un calciatore la comunicazione deve pervenire alla Lega entro le 12 del giorno precedente la prima di campionato. L'utilizzo di un giocatore fuori lista comporta la sanzione della perdita della gara. Trattasi di un evento grave, senza la possibilità di graduazione della pena. Non può giovare il richiamo all’istituto dell’errore né al principio di buona fede. L’alert della Lega avrebbe dovuto indurre alla massima cautela la società, che avrebbe dovuto spingersi alla non utilizzazione di Diawara». Dura la replica del della Roma Fienga, che ora avrà 30 giorni di tempo per decidere se presentare ricorso (difficilmente si mollerà la presa) al Collegio di Garanzia del Coni: «Esprimo tutta la mia amarezza per una sentenza profondamente ingiusta. Si è persa un'occasione per intervenire e modificare un'evidente lacuna normativa. Si è semplicemente deciso per una drastica chiusura a qualsiasi ipotesi di revisione di tale norma iniqua e ingiusta». Nulla da fare anche per il , difeso dall’avvocato Grassani in merito al 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione comminato dopo la sfida non disputata con la . «Ha orientato la propria condotta al precipuo scopo di non disputare l’incontro, o, comunque, di precostituirsi una scusa per non disputarlo», il dispositivo della Corte sul club partenopeo, che ha annunciato il ricorso al Coni.