La penna degli Altri 29/11/2020 09:13
Omaggio a Diego. Mistero sulla morte
IL TEMPO (S. PIERETTI) - La Serie A rende omaggio a Diego Armando Maradona. Già ieri, nei primi tre anticipi del campionato, il fuoriclasse è stato ricordato con un minuto di silenzio - col lutto al braccio delle squadre - e con una foto sui maxischermi degli stadi. Oggi, nelle restanti sfide di serie A, verrà riproposto il ricordo del campione. La Lazio giocherà con una maglia dedicata, le casacche verranno messe all’asta per beneficienza. Ieri una delegazione della Roma, guidata da Bruno Conti - si è presentata ai Quartieri Spagnoli di Napoli per rendere omaggio al fuoriclasse argentino: un gesto nobile, prima della partita di questa sera. Nell’aeroporto Ezeiza di Buenos Aires prossimamente campeggerà la statua dell’argentino: il mondo intero celebra Maradona, ma con il passare delle ore stanno emergendo diverse incongruenze sulla notte della sua dipartita. L’infermiera Dahiana Madrid - che era con Maradona all’alba del 25 novembre - ieri ha clamorosamente ritrattato davanti agli inquirenti il rapporto scritto di proprio pugno la mattina del dichiarato decesso, affermando (sotto giuramento) di essere stata costretta a scrivere il falso dai responsabili dell’azienda sanitaria Medidom e di non essere mai entrata nella stanza di Maradona. Finora gli inquirenti hanno certificato che nella villa di Tigres - dove Maradona stava trascorrendo la propria convalescenza - non c’era né un medico, né un defibrillatore. L’ultimo a vedere in vita Diego Maradona è stato il nipote, alle 23.30 del 24 novembre. L’infermiere che aveva lavorato durante il turno di notte al capezzale del campione, ha dichiarato agli inquirenti che alle 6.30 - prima di lasciare la casa di Tigres - il paziente respirava ed era ancora in vita. Alle 12.16 del 25 novembre è partita la chiamata al 118 da parte del medico curante Leopoldo Luque che evita accuratamente di fare il nome di Maradona all’operatore del Pronto Soccorso. Ma l’indiscrezione clamorosa emersa nelle ultime ore è quella di un litigio piuttosto acceso tra Maradona e il suo medico, allontanato dalla casa dallo stesso fuoriclasse con uno spintone. Gli inquirenti non hanno ancora sentito il dottor Leopoldo Luque, semplicemente perché é la figura centrale delle indagini: ma dopo le rivelazioni di alcuni testimoni sulla violenta lite, i magistrati potrebbero iscriverlo nel registro degli indagati già nelle prossime ore. Ci sono troppe verità nascoste in questa storia che ora apre il sipario sulla spartizione del patrimonio di Maradona che si aggirerebbe intorno ai 150 milioni di dollari; è un’eredità contesa tra l’ex moglie Claudia Villafane, le sue ultime due compagne di vita Valeria Sabalain e Veronica Ojeda, e dai cinque figli riconosciuti legalmente dal campione. Ma da Cuba potrebbero arrivare altri eredi, al momento presunti; due donne sono in attesa del processo di riconoscimento legale per altri quattro figli, mentre un quinto ha richiesto la riesumazione del cadavere per effettuare la prova del DNA che certifichi la parentela diretta. Misteri, bugie, indiscrezioni, liti, eredità contese; la telenovela argentina è appena iniziata: purtroppo, è tutto vero, ma il finale resta un mistero.