La penna degli Altri 26/10/2020 08:20
Voglia di stupire
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Gli occhi di tutta Italia su San Siro. Milan-Roma si gioca nella prima sera del semi-lockdown nazionale varato dal governo, allo stadio non potranno andare neppure i mille spettatori ammessi fino alle gare di ieri sugli spalti, ma davanti alla tv gli ascolti saranno massimi. La partita richiama l’interesse generale a prescindere. Gioca la capolista apparentemente imbattibile - 21 risultati utili consecutivi per la banda Pioli - contro una Roma smaniosa di dimostrare le sue ambizioni da Champions.
Quale occasione migliore per Dzeko e soci, pronti a dar filo da tortcere a una squadra che ha battuto quasi tutti dalla ripresa estiva in poi, giallorossi compresi. Stavolta non si giocherà con i 35 gradi di temperatura dell’ultima sfida, cambiano diversi fattori e la posta in paio è più alta nonostante il campionato sia appena partito. Nel Milan c’è Ibrahimovic assente in quel pomeriggio torrido di San Siro, la Roma si presenta con la difesa a tre e un Pedro in più nello stadio dove non vince da tre anni. Fonseca si avvicina con una fiducia ritrovata alla sfida. Il successo di Europa League gli ha dato ragione, il clima attorno a lui sembra più sereno.
«Nelle ultime partite abbiamo avuto una serie di risultati positivi - spiega il tecnico giallorosso - che sono la dimostrazione di quanto siamo in armonia e con fiducia. Abbiamo creato un’identità forte, puoi farlo solo se sono tutti uniti, contenti e motivati». Esattamente quello che ha dimostrato di essere il Milan di Pioli da mesi. «Sono in un bel momento, guidati da un grande allenatore che sta facendo un lavoro bellissimo, ma penso che anche noi stiamo vivendo un buon periodo. Entrambi abbiamo ambizione di vincere, la Roma vuole dimostrare in campo di essere grandissima».
Ibrahimovic contro Dzeko sarà la sfida nella sfida. «Sono due giocatori importanti - prosegue Fonseca - non voglio fare paragoni, posso dire che Edin sta bene, è motivato e sarà sicuramente un giocatore chiave della gara. La nostra non è una partita contro Ibrahimovic, l’abbia preparata pensando alla qualità di tutto il Milan». Il risultato di Berna con lo Young Boys ha dato ragione al turnover esagerato del portoghese, corretto poi con i cambi in corsa. «La verità è che abbiamo vinto e abbiamo fatto riposare giocatori per il Milan, mandando in campo altri che era importante far tornare a giocare». Se ci fosse una punizione dal limite la tirerebbe ancora Pellegrini? «Per me è il più forte a batterle in questo momento - giura Fonseca - ma ci sono anche Veretout, Mkhitaryan». Forse è arrivato il momento di vederli all’opera