La penna degli Altri 23/10/2020 10:51
I tecnici di Palazzo Chigi smontano la riforma di Spadafora
Il testo unico di riforma dello sport italiano, studiato e firmato dal ministro Spadafora, subisce uno stop brusco benché non definitivo. In cinque pagine e venti punti il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi smonta quanto proposto dal responsabile del dicastero. E riapre il dibattito su quale debba essere il futuro di tutto il nostro sistema, a cominciare dal Coni, il cui vincolo con Sport e Salute — società esterna — è già finito nel mirino di Bach, presidente del Cio. Spadafora, comunque, rimane decisamente fiducioso. Le considerazioni del Dagl sono state inviate mercoledì al settore legislativo del Dipartimento dello sport e, per conoscenza, alla Presidenza del consiglio, ai ministeri, all'agenzia del demanio. E sono dure, evidenziano «numerose criticità redazionali, sia dal punto di vista della chiarezza dei contenuti, sia del linguaggio normativo». Viene sottolineato più volte come il testo di Spadafora fuoriesca dai confini della delega, a cominciare dal fatto che «non si limita a riordinare il Coni e la disciplina di settore, ma si estende a tutti i profili che interessano latamente l'ordinamento sportivo». Si contesta che al Dipartimento dello sport venga assegnata una mole esagerata di competenze, al punto che tende a diventare «un dicastero a sé»; perciò viene raccomandato l'intervento del Consiglio di Stato. Cruciale una considerazione sulla distribuzione dei contributi: «La norma base riconosce solo al Coni l'individuazione dei principi generali per la ripartizione di tali risorse». [..]
(Corsera)