La penna degli Altri 09/09/2020 13:45

Rocca: «Non è mai sfortuna, ma solo incompetenza»

Francesco Rocca

A seguito dell'infortunio di Nicolò Zaniolo con la maglia della Nazionale, ha rilasciato un'intervista per il quotidiano Francesco Rocca, sfortunato campione della Roma costretto ad interrompere anzitempo una promettentissima carriera a causa di un infortunio mal trattato. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Che idea si è fatto rivedendo la dinamica dell'infortunio?
«Per prima cosa gli faccio un in bocca al lupo sperando che possa ritornare a vivere la gioia dei suoi 20 anni. Ho capito della gravità dell'episodio quando si è messo le mani tra i capelli perché quel gesto è sinonimo di dolore fortissimo come il distacco del , dato che lui già l'aveva subito».

Due crociati in otto mesi, qualcosa si poteva fare meglio?
«Non entro nel merito di quello che fanno gli altri. Io ho una concezione del metodo basata su dati scientifici e sull'esperienza personale che è sempre stata volta al non far accadere ad altri quello che è successo a me. Infatti in 30 anni di professione non ho mai avuto un giocatore infortunato».

Quindi non è solo sfortuna?
«La sfortuna è un concetto astratto. Quando uno è sfortunato è frutto dell'ignoranza e dell'incompetenza di chi ha gestito la situazione. E i danni sono devastanti».

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La sua struttura muscolare ha influito sull'infortunio?
«È un concetto che porto avanti da 30 anni. Il potenziamento del quadricipite porta a un'alterazione del rapporto di equilibrio tra i legamenti e la potenza del quadricipite stesso. Perché se si aumenta la potenza di un muscolo, teoricamente bisogna potenziare le strutture che lo sorreggono, quindi, i legamenti e le capsule articolari. Siccome questo non avviene, il rischio è che il potenziamento a gioco lungo possa danneggiare le strutture».

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(Il Messaggero)