La penna degli Altri 19/07/2020 14:31

Burdisso: "Fonseca bravo a rifare la Roma. E Lautaro resti ancora all'Inter"

burdisso

GASPORT - La Roma questa sera scenderà in campo alle 21:45 contro l' di . In vista di questa importate sfida, il quotidiano  sportivo ha deciso di fare un'intervista a un grande ex della partita, Nicolas Burdisso, che ha giocato per entrambe le formazioni. Queste le sue parole.

Stasera c’è Roma-, è un po’ la sua partita: 5 anni in nerazzurro e 5 in giallorosso...
«Direi una partita infinita, vissuta sempre profondamente. All’ giocavo le finali contro la Roma, che era anche l’avversario per lo scudetto. Giocavano un calcio bellissimo, noi eravamo più pragmatici. In giallorosso mi si sono rovesciate le carte, era l’ la più forte. Ma tra Roma e erano sempre sfide pesanti, c’era sempre qualcosa in ballo».

Moratti-Sensi, presidenti di un altro calcio.
«Presidenti vecchia maniera: venivano in allenamento, si facevamo sentire, quando serviva ti davano qualche bastonata. C’era un rapporto familiare, a me piaceva. Sono stato legato a tutti e due. Con Moratti, però, era un rapporto speciale, anche quando sono diventato un avversario».

È più bomber o Lukaku? , tra l’altro, li vedrebbe bene insieme...
«Sono diversi, ma entrambi potrebbero giocare a squadre invertite. Sia il gioco di sia quello di Fonseca si poggiano tanto sui movimenti dei centravanti. Hanno entrambi forza fisica, tecnica, esperienza e gioco aereo. Se Antonio ha pensato così vuol dire che possono coesistere. Certo, dovrebbe cambiare qualcosa come organizzazione, sono due punte di riferimento. Ma l’ha già fatto alla
, con Llorente e Tevez, che non hanno la mobilità di Sanchez o Lautaro».

secondo lei sarà un grande allenatore?
«Sì, perché sono 4-5 anni che ce l’ha già in testa. Daniele ha qualcosa in più di tanti altri e la capacità di trasmettere sentimenti a livello carismatico. E questo lo farà arrivare».

Zaniolo e Pellegrini vanno tenuti a tutti i costi?
«I giocatori più forti vanno sempre tenuti. Ma a volte vendi qualcuno non perché vuoi, ma perché le dinamiche di mercato ti ci portano. In caso bisogna saperli sostituire. Da d.s. dico sempre: Non fai ciò che vuoi, ma quel che puoi».

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