La penna degli Altri 22/06/2020 15:51
Calcio tragicomico, il fair play di Platini: rubare ai poveri per dare tutto ai ricchi
IL FATTO QUOTIDIANO (P. ZILIANI) - Ormai siamo alla contabilità da travet: in Francia il Psg ha vinto il 7° titolo consecutivo, in Germania il Bayern ha fatto 8 su 8, in Italia la Juventus, a dispetto del recente tracollo in Coppa Italia, è in corsa per andare ad aggiudicarsi il suo 9° scudetto di fila. Fatti gli sbadigli del caso, annotato che in Spagna il Barcellona, che ha vinto 7 degli ultimi 10 titoli, è in lotta per prendersi l'8° su 11 (ma qui almeno c'è il Real Madrid a creare un po' di suspense) e preso atto che il solo torneo realmente combattuto, conteso ogni anno da 6-7 squadre è la Premier League dove il Liverpool è il 5° club a trionfare nelle ultime 10 stagioni dopo Manchester City (4 volte), Manchester United (2), Chelsea (2) e Leicester (1), la domanda che sorge spontanea e chiama in causa il più disastroso presidente che la storia dell'Uefa ricordi, e cioè Michel Platini, è: ma a che cavolo è servito il fairplay finanziario (Fpf) introdotto da Roi Michel dieci anni fa, lo strumento che attraverso un più rigoroso controllo dei bilanci si riprometteva di ridurre le disparità tra i club, dovute a fattori più economici che sportivi, creando più equilibrio e offrendo chances di vittoria a tutti?
A dieci anni dalla pensata di Platini, nel frattempo cacciato dall'Eden del Pallone con l'infamante accusa di corruzione (i mondiali del 2022 in Qatar, roba da trattamento sanitario obbligatorio, portano la sua firma), il Fpf che doveva portare più equilibrio ha invece reso cronico lo squilibrio: i ricchi sono diventati più ricchi, chi vinceva spesso ha iniziato a vincere sempre e gli unici due club che erano ai margini del grande giro e sono riusciti a entrarvi, il Psg e il Manchester City, lo hanno fatto dopo avere scandalosamente violato col tacito assenso di Platini le regole fissate da Platini, pappa e ciccia con la proprietà araba (City) e qatariota (Psg) dei due club.
Detto en passant, il galantuomo Platini ha anche trovato il modo d'inserire il figlio nel Comitato organizzatore del torneo in Qatar. A lui dobbiamo insomma un mondiale che per evitare che i calciatori muoiano in campo stroncati dall'afa verrà giocato dal 21 novembre al 18 dicembre. L'inno ufficiale sarà "Astro del ciel". Come diceva Bracardi: in galera! Tornando al Fpf che ha trasformato 4 dei 5 top campionati europei nei Tornei "che barba che noia" (in Francia, Germania e Italia le vittorie di Psg, Bayern e Juventus sono note prim'ancora di cominciare, in Spagna, dove dal 2000 al 2010 erano arrivati al titolo anche Valencia, due volte, e il Deportivo oggi quintultimo in serie B, la sola incertezza è tra Barça o Real), a rendere più grottesco il pateracchio è la constatazione che proprio a far data dal 2010, anno di nascita del Fpf, il fatturato dei top club, con Real, Barça, M. United e Bayern a fare da locomotiva, è schizzato alle stelle grazie ai diritti tv e al business dei mercati asiatici e medio-orientali che hanno portato a un aumento dei loro fatturati anche de1100%.
Così, la regola "è vietato spendere più di quanto si incassa" ha finito con lo strozzare i club medi e piccoli che incassano poco, aprendo invece praterie sconfinate ai club ricchi che incassando tanto hanno potuto spendere tanto, vincere tutto, ricevere premi sempre più ricchi e frequenti e dare vita a una vera e propria confraternita a numero chiuso. Come direbbe Fantozzi: il Fpf è una cagata pazzesca.