La penna degli Altri 31/03/2020 16:09
La Serie A divisa su tutto
IL TEMPO (F. CICCIARELLI) - E se la risposta del pallone al coronavirus arrivasse dall'Europa? Mentre il calcio italiano continua a dividersi sulle possibilità di riprendere i campionati, tra la realtà di tempi molto ristretti e il desiderio di un verdetto del campo, la Uefa prova a dirimere la questione attraverso un approccio comune. Il massimo organismo continentale ha convocato per domani una videoconferenza con i segretari generali delle 55 federazioni affiliate per fare il punto della situazione, vagliando il lavoro dei due tavoli istituiti a metà marzo su calendari e aspetti finanziari. I punti nodali saranno la riprogrammazione delle partite e i progressi a livello Fifa ed europeo riguardo lo slittamento dei contratti dei giocatori e l'estensione del calciomercato. L'incontro rappresenta un'occasione di confronto tra i paesi del Vecchio Continente, visto che le idee riguardo l'epilogo dei campionati sono in continua evoluzione.
In prima linea c'è la Premier League: nonostante gli oltre 20 punti di vantaggio della capolista Liverpool, il fronte che vorrebbe assegnare il titolo ai Reds è in minoranza mentre l'esposizione finanziaria dei club suggerisce un ritorno in campo pur a porte chiuse. La formula allo studio, svelata dall'"Indipendent", prevede una sorta di mondiale da disputarsi in pochi campi dislocati nelle midlands inglesi e forse Londra, giocando le 92 partite restanti ogni 3 giorni dal 13 giugno al 12 luglio, con l'inizio della stagione 2020-21 posticipato al 12 settembre, appena dopo il completamento della FA Cup rimasta sospesa. Giocatori, tecnici, arbitri e operatori televisivi dovrebbero restare isolati per tutto il periodo, sperando che non seguano l'esempio di Jack Grealish: dopo aver fatto un appello social sullo stare a casa, il capit-no dell'Aston Villa ha distrutto la sua auto di ritorno da una festa con un tasso alcoolico ben superiore ai limiti.
Bravate a parte, anche la Liga spagnola sembra aprire ad un orientamento simile: la radio "Cadena Cope" ha ribadito la volontà del presidente di lega Tebas di completare il campionato entro metà luglio. La stessa strada su cui insiste il presidente della Figc Gabriele Gravina. «La priorità terminare i campionati entro l'estate - ha spiegato a Radio Cusano Tv Italia - senza compromettere la stagione 2020-21. Non possiamo permetterci un'estate piena di contenziosi sul profilo proce-durale e legale». Di parere opposto il presidente del Torino Urbano Cairo, che a Radio 1 ha parlato di "campionato finito" concentrandosi poi sulla questione del taglio degli ingaggi. «Dobbiamo trovare un punto di incontro, ci deve essere un sacrificio da parte di tutti per uscire da questa situazione e ripartire bene». Ieri però è saltata la conference call tra Lega Serie A ed Assocalciatori a riguardo: l'incontro è stato rinviato ai prossimi giorni perché le riunioni precedenti delle due parti sono durate più del previsto.