La penna degli Altri 13/02/2020 14:37

Collina: «L’arbitro deve decidere come se la tecnologia non esistesse. In passato simpatizzavo per la Lazio»

collina

GASPORT - Oggi Pierluigi Collina compie 60 anni, un traguardo che l'ex arbitro italiano ha voluto festeggiare rilasciando una lunga intervista al quotidiano sportivo oggi in edicola in cui si racconta a 360°. Tanti i temi affrontati dall'ex direttore di gara tra cui quello del Var, confessando tra l'altro anche la sua passata fede calcistica. Queste le sue parole:

Come dev’essere un arbitro? Lei un giorno ha detto: «Non può essere saggio, ma un po’ folle».
«Saggio nel senso che non può permettersi di riflettere troppo prima di decidere. Quello che nella vita di tutti i giorni è impulsività per l’arbitro è un pregio. E se guardo indietro un po’ di follia è servita».

La Var aiuta a decidere più in fretta?
«L’arbitro deve decidere come se la tecnologia non esistesse. L’obiettivo è non averne bisogno perché le decisioni sono corrette ed è per questo che lavoriamo attraverso la preparazione. Poi lui sa che esiste un paracadute che può correggere un errore, anche se l’errore resta: magari voi giornalisti lo dimenticate, ma chi giudica l’arbitro no».

Rimpiange di aver arbitrato senza Var?
«Ai miei tempi non c’erano neanche le 40 telecamere in 5K (...). Ho sempre pensato che l’arbitro debba sapere tutto della partita, analizzando i video per conoscere tattiche e caratteristiche dei giocatori. Ai miei tempi veniva fatto in modo estemporaneo. Oggi è parte integrante della preparazione».

Tifa Lazio?
«Sono cresciuto a Bologna: da bambino era normale tifare rossoblù. A 14 anni, giocando da libero, mi piaceva Pino Wilson e simpatizzai per la Lazio campione d’Italia: ma non avevo la minima idea che avrei fatto l’arbitro. Come si può pensare che un arbitro, un giocatore, un giornalista non sia anche stato tifoso? Ma poi subentra la professionalità. Tifi solo per te stesso. Per la cronaca: ho arbitrato il ritorno di Bologna-Parma, spareggio per non retrocedere, nella mia città, dove ho tanti amici. Il Bologna ha perso ed è retrocesso. E la Lazio non ha mai vinto nelle prime nove partite arbitrate da me (...)».

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