La penna degli Altri 04/11/2019 13:46
Roma no limits
LEGGO (F. BALZANI) - Voleva cambiare la mentalità, e forse ci è riuscito. Nel frattempo ha di certo cambiato la classifica e l'umore di una città che è tornata a sognare. Paulo Fonseca si gode i complimenti e il terzo posto in campionato, aspetta il vicino ritorno di Pellegrini, Mkhitaryan e Diawara e ora guarda sempre più su. Magari proprio a quel Conte che in estate rifiutò col sorriso l'offerta della Roma lasciando via libera al portoghese. L'Inter dista 6 punti e ospiterà la Roma dopo la sosta (6 dicembre) a San Siro. Impossibile? Si diceva lo stesso due settimane fa nella rincorsa al Napoli strapazzato all'Olimpico, o nemmeno 7 giorni fa quando si parlava di sorpasso all'Atalanta dei miracoli. Fonseca ci è riuscito e oggi la sua Roma (sottovalutata a inizio stagione) sembra quella del primo anno di Garcia. Anche in quella stagione si partiva tra polemiche e dubbi, poi arrivarono le 10 vittorie di fila. Qualche analogia pure con prima Roma di Spalletti che tra mille infortuni trovò la quadratura del cerchio. Dopo le crisi d'altronde sono due le strade percorribili: abbandonarsi a colpe e polemiche oppure compattarsi, trovare soluzioni e uscirne più forti. Paulo ha scelto la seconda via e nonostante le assenze ha messo in tasca 9 punti in tre partite. La svolta dopo il pari grigio con la Samp. Dal giorno dopo Fonseca ha dato scacco matto alle critiche in tre mosse.
SVOLTA TATTICA - In piena emergenza ha rivoluzionato la squadra senza però rinnegare il suo credo. Niente cambio modulo drastico, ma un progressivo passaggio al 4-1-4-1 con la svolta Mancini centrocampista che nessuno avrebbe immaginato fino a qualche ora prima. La mossa di spostare l'ex atalantino in mediana (e rifiutare il mercato svincolati) è stata geniale e ha permesso pure la crescita di Veretout, così come quella di tenere Zaniolo largo sulla fascia.
FACCIA A FACCIA - Più che nei piedi Fonseca è intervenuto nella testa di una squadra bloccata. Ha guardato in faccia tutti senza concedere regali a nessuno. La mossa di far fuori per 4 gare di fila il capitano Florenzi poteva risultare impopolare, ma ha pagato. Così come quella di dare massima fiducia a Pastore, oggi diventato il vero simbolo della pacifica rivolta romanista. Ma sono tanti i giocatori rimotivati: da Kluivert a Dzeko passando per Fazio.
DIFESA DI FERRO - Si diceva che Fonseca avrebbe portato solo spettacolo. Nelle prime giornate il portoghese era addirittura paragonato a Zeman. In effetti il gol da 22 tocchi che porta Zaniolo al primo gol contro il Napoli è roba da spellarsi le mani. Ma a vedere i numeri la forza di questa Roma è proprio nella difesa: 3 gol subiti nelle ultime 6 partite. Emblema è sicuramente Smalling, ma è tutto l'atteggiam